Apparentemente insospettabile, e invece parte di un traffico di droga in tutto il Nord Italia. Un 22enne di Schio, in provincia di Vicenza, è stato arrestato dalla polizia stradale sulla Brebemi nei pressi del casello di Calcio . Il giovane era in auto con un 33enne marocchino, risultato clandestino e anche lui proveniente dal Veneto. Il cittadino italiano, alla guida di una Multipla, aveva documenti e assicurazione in regola e indossava la cintura, ma gli agenti si sono insospettiti per l'eccessiva agitazione mostrata dal ragazzo. Hanno quindi perquisito l'auto e hanno scoperto nascosti in un vano sotto il sedile del passeggero 8 panetti di hashish e 253 ovuli, oltre a cinque grammi di cocaina purissima. Droga che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata ritirata nella Bassa Bergamasca per essere trasportata nel Vicentino. A bordo dell'auto sono stati trovati anche due walkie-talkie, con tutta probabilità utilizzati per le comunicazioni durante il ritiro e la consegna della merce, per evitare cellulari che più facilmente possono essere intercettati. I due si trovano ora nel carcere di via Gleno, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Apparentemente insospettabile, e invece parte di un traffico di droga in tutto il Nord Italia. Un 22enne di Schio, in provincia di Vicenza, è stato arrestato dalla polizia stradale sulla Brebemi nei pressi del casello di Calcio . Il giovane era in auto con un 33enne marocchino, risultato clandestino e anche lui proveniente dal Veneto. Il cittadino italiano, alla guida di una Multipla, aveva documenti e assicurazione in regola e indossava la cintura, ma gli agenti si sono insospettiti per l'eccessiva agitazione mostrata dal ragazzo. Hanno quindi perquisito l'auto e hanno scoperto nascosti in un vano sotto il sedile del passeggero 8 panetti di hashish e 253 ovuli, oltre a cinque grammi di cocaina purissima. Droga che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata ritirata nella Bassa Bergamasca per essere trasportata nel Vicentino. A bordo dell'auto sono stati trovati anche due walkie-talkie, con tutta probabilità utilizzati per le comunicazioni durante il ritiro e la consegna della merce, per evitare cellulari che più facilmente possono essere intercettati. I due si trovano ora nel carcere di via Gleno, a disposizione dell'autorità giudiziaria.