Lo hanno chiamato il D-Day, il denuncia day. Decine e decine di esposti pronti per essere presentati domani mattina in procura a Bergamo dai familiari di vittime bergamasche del Coronavirus. Cinquanta per ora le denunce, 50 le famiglie che domattina si presenteranno ciascuna con la singola querela, ciascuna con la singola storia. Con un minimo comune denominatore: il dubbio, supportato da fatti e documenti raccolti, che la morte del proprio parente poteva essere evitata con una gestione diversa. Si tratta di esposti contro «un sistema inadeguato» non contro gli operatori sanitari, precisa Luca Fusco referente del Comitato "Noi Denunceremo" cui il Covid ha portato via il papà. Il numero salirà presto fino ad arrivare anche a duecento denunce, che stanno arrivando da tutta Italia. La Procura è informata e attende gli esposti per aggiungere eventualmente tasselli alle indagini già in corso sui vari fronti. Esposti firmati da chi ha perso un genitore, un fratello, un parente. Pazienti ricoverati in ospedale o ospiti nelle Rsa. O che sono morti in casa perché era troppo tardi per portarli in ospedale. Nessuna accusa nei confronti del personale sanitario. Semmai ci si interroga sull'organizzazione, sul perchè ci fossero cento ambulanze quando ne servivano 500. Oppure sulla carenza di posti letto che a lungo non ci sono stati. In poche parole sulla mancata preparazione a reagire al disastro. Il Comitato chiede anche di incontrare Mattarella che il 28 giugno sarà a Bergamo per commemorare le vittime con il Requiem di Donizetti fuori dal cimitero. Simona Befani
Lo hanno chiamato il D-Day, il denuncia day. Decine e decine di esposti pronti per essere presentati domani mattina in procura a Bergamo dai familiari di vittime bergamasche del Coronavirus. Cinquanta per ora le denunce, 50 le famiglie che domattina si presenteranno ciascuna con la singola querela, ciascuna con la singola storia. Con un minimo comune denominatore: il dubbio, supportato da fatti e documenti raccolti, che la morte del proprio parente poteva essere evitata con una gestione diversa. Si tratta di esposti contro «un sistema inadeguato» non contro gli operatori sanitari, precisa Luca Fusco referente del Comitato "Noi Denunceremo" cui il Covid ha portato via il papà. Il numero salirà presto fino ad arrivare anche a duecento denunce, che stanno arrivando da tutta Italia. La Procura è informata e attende gli esposti per aggiungere eventualmente tasselli alle indagini già in corso sui vari fronti. Esposti firmati da chi ha perso un genitore, un fratello, un parente. Pazienti ricoverati in ospedale o ospiti nelle Rsa. O che sono morti in casa perché era troppo tardi per portarli in ospedale. Nessuna accusa nei confronti del personale sanitario. Semmai ci si interroga sull'organizzazione, sul perchè ci fossero cento ambulanze quando ne servivano 500. Oppure sulla carenza di posti letto che a lungo non ci sono stati. In poche parole sulla mancata preparazione a reagire al disastro. Il Comitato chiede anche di incontrare Mattarella che il 28 giugno sarà a Bergamo per commemorare le vittime con il Requiem di Donizetti fuori dal cimitero. Simona Befani