Antonio Tizzani è innocente. Era il 7 ottobre quando la Corte d'Appello di Brescia dopo 5 ore di camera di consiglio, confermò la sentenza di primo grado per il delitto della moglie Gianna del Gaudio avvenuto nella notte fra il 26 e il 27 agosto 2016.
Anche il secondo grado di giudizio quindi confermò l'estraneità dell'uomo, unico indagato, per la morte della moglie Gianna.
Le ragioni dell'assoluzione sono riassunte nelle motivazioni depositate qualche giorno fa, il 2 gennaio. La corte d'appello ha smontato completamente l'impianto accusatorio, compreso il dna di Tizzani trovato sul cutter, l'arma del delitto. Secondo la Corte è da ritenere nullo a causa di una palese violazione dei protocolli da parte dei Ris che ne ha ipoteticamente compromesso la genuinità e quindi la validità probatoria.
Si tratta del prelievo tecnicamente chiamato 30/8 avvenuto dopo l'apertura dei tamponi salivari del Tizzani in violazione alle linee guida.
Le valutazioni sul Dna arrivano però dopo che la Corte ha praticamente smontato i cardini dell'accusa.
Il servizio di Simona Befani
Antonio Tizzani è innocente. Era il 7 ottobre quando la Corte d'Appello di Brescia dopo 5 ore di camera di consiglio, confermò la sentenza di primo grado per il delitto della moglie Gianna del Gaudio avvenuto nella notte fra il 26 e il 27 agosto 2016.
Anche il secondo grado di giudizio quindi confermò l'estraneità dell'uomo, unico indagato, per la morte della moglie Gianna.
Le ragioni dell'assoluzione sono riassunte nelle motivazioni depositate qualche giorno fa, il 2 gennaio. La corte d'appello ha smontato completamente l'impianto accusatorio, compreso il dna di Tizzani trovato sul cutter, l'arma del delitto. Secondo la Corte è da ritenere nullo a causa di una palese violazione dei protocolli da parte dei Ris che ne ha ipoteticamente compromesso la genuinità e quindi la validità probatoria.
Si tratta del prelievo tecnicamente chiamato 30/8 avvenuto dopo l'apertura dei tamponi salivari del Tizzani in violazione alle linee guida.
Le valutazioni sul Dna arrivano però dopo che la Corte ha praticamente smontato i cardini dell'accusa.
Il servizio di Simona Befani