Da Bergamo all'Isis senza ritorno. La denuncia arriva da un'inchiesta delle "Iene", che mostra immagini della sorveglianza dell'aeroporto di Orio da dove una donna albanese residente con la famiglia in un paese della provincia di Lecco è partita alla volta della Turchia il 12 dicembre del 2014 con uno dei figli, Alvin. Il marito, rimasto in Italia con altri figli, ha raccontato la sua vicenda alla trasmissione di Mediaset. Una storia partita con l'improvvisa conversione della donna all'Islam più radicale, supportata da alcune prove inquietanti. Sul suo profilo Skype, al posto della sua immagine, figura una bandiera del sedicente Stato Islamico. Al suo indirizzo mail ha poi ricevuto un messaggio nel quale un cittadino kosovaro noto alle polizie internazionali le ha comunicato che il volo Orio-Istanbul era stato prenotato, e la presenza sul suo telefono di una foto di Salah Abdeslam, responsabile dell'attentato al Bataclan nel novembre dello scorso anno, oltre a immagini inneggianti alle attività dell'Isis. Con un programma di localizzazione, si è scoperto che il telefono di Albona - questo il nome della donna - si muove in una zona a trenta chilometri da Aleppo, in Siria, in un territorio controllato dagli estremisti islamici. In un contatto successivo, la donna avrebbe comunicato al marito di non volere tornare in Italia, senza dare spiegazioni sul motivo che l'ha spinta a portare con sé il piccolo Alvin. Vari tentativi dell'uomo di riportare a casa la moglie, anche affidandosi a sedicenti mediatori dei servizi segreti, non hanno sin qui sortito alcun risultato.
Da Bergamo all'Isis senza ritorno. La denuncia arriva da un'inchiesta delle "Iene", che mostra immagini della sorveglianza dell'aeroporto di Orio da dove una donna albanese residente con la famiglia in un paese della provincia di Lecco è partita alla volta della Turchia il 12 dicembre del 2014 con uno dei figli, Alvin. Il marito, rimasto in Italia con altri figli, ha raccontato la sua vicenda alla trasmissione di Mediaset. Una storia partita con l'improvvisa conversione della donna all'Islam più radicale, supportata da alcune prove inquietanti. Sul suo profilo Skype, al posto della sua immagine, figura una bandiera del sedicente Stato Islamico. Al suo indirizzo mail ha poi ricevuto un messaggio nel quale un cittadino kosovaro noto alle polizie internazionali le ha comunicato che il volo Orio-Istanbul era stato prenotato, e la presenza sul suo telefono di una foto di Salah Abdeslam, responsabile dell'attentato al Bataclan nel novembre dello scorso anno, oltre a immagini inneggianti alle attività dell'Isis. Con un programma di localizzazione, si è scoperto che il telefono di Albona - questo il nome della donna - si muove in una zona a trenta chilometri da Aleppo, in Siria, in un territorio controllato dagli estremisti islamici. In un contatto successivo, la donna avrebbe comunicato al marito di non volere tornare in Italia, senza dare spiegazioni sul motivo che l'ha spinta a portare con sé il piccolo Alvin. Vari tentativi dell'uomo di riportare a casa la moglie, anche affidandosi a sedicenti mediatori dei servizi segreti, non hanno sin qui sortito alcun risultato.