Tutto era cominicato dodici anni fa, tra sorrisi, flash e fiori all'ospite d'onore: Elisabetta Canalis, chiamata come madrina per l'inaugurazione del centro commerciale "Le Acciaierie", a Cortenuova. 9 anni dopo, nel novembre del 2014, la chiusura definitiva. Da ormai quasi tre anni, la struttura sorta nel luogo in cui, in passato, esistevano le acciaierie del paese, giace abbandonata. Il centro, realizzato su una superficie di 44mila metri quadrati grazie al finanziamento di un pool di banche capitanato da Intesa San Paolo, era stato costruito da un'impresa immobiliare di Pontoglio oggi fallita e in liquidazione. Negli ultimi due anni solo un fondo di investimento cinese si era mostrato interessato a rilevare il complesso, ma poi non se n'è fatto più nulla. 175 negozi, un supermercato, cartelli che invitano a iniziare a vivere l'esperienza dello shopping, e avvisi rassicuranti che annunciano l'apertura domenicale contribuiscono a creare un'atmosfera da cattedrale nel deserto. Il centro è stato riaperto in occasione del congresso della Fisascat- Cisl, che rappresenta i lavoratori del commercio e dei servizi. "E' il frutto di una politica commerciale che ha fatto il suo tempo", ha dichiarato il segretario Citerio, che ha aggiunto: "Chiediamo una moratoria alla realizzazione di nuovi centri di superficie superiore agli 800 metri quadri, e che grandi strutture di cui si dovesse prevedere la costruzione presentino i costi di un eventuale smaltimento in caso di chiusura". Il futuro del centro "Le Acciaierie" potrebbe passare per la sua riqualificazione: l'utilizzo della struttura come piattaforma logistica a servizio del commercio in rete. In attesa che questa ipotesi possa prendere forma, resta la sensazione di essere al cospetto di una piccola città fantasma.
Tutto era cominicato dodici anni fa, tra sorrisi, flash e fiori all'ospite d'onore: Elisabetta Canalis, chiamata come madrina per l'inaugurazione del centro commerciale "Le Acciaierie", a Cortenuova. 9 anni dopo, nel novembre del 2014, la chiusura definitiva. Da ormai quasi tre anni, la struttura sorta nel luogo in cui, in passato, esistevano le acciaierie del paese, giace abbandonata. Il centro, realizzato su una superficie di 44mila metri quadrati grazie al finanziamento di un pool di banche capitanato da Intesa San Paolo, era stato costruito da un'impresa immobiliare di Pontoglio oggi fallita e in liquidazione. Negli ultimi due anni solo un fondo di investimento cinese si era mostrato interessato a rilevare il complesso, ma poi non se n'è fatto più nulla. 175 negozi, un supermercato, cartelli che invitano a iniziare a vivere l'esperienza dello shopping, e avvisi rassicuranti che annunciano l'apertura domenicale contribuiscono a creare un'atmosfera da cattedrale nel deserto. Il centro è stato riaperto in occasione del congresso della Fisascat- Cisl, che rappresenta i lavoratori del commercio e dei servizi. "E' il frutto di una politica commerciale che ha fatto il suo tempo", ha dichiarato il segretario Citerio, che ha aggiunto: "Chiediamo una moratoria alla realizzazione di nuovi centri di superficie superiore agli 800 metri quadri, e che grandi strutture di cui si dovesse prevedere la costruzione presentino i costi di un eventuale smaltimento in caso di chiusura". Il futuro del centro "Le Acciaierie" potrebbe passare per la sua riqualificazione: l'utilizzo della struttura come piattaforma logistica a servizio del commercio in rete. In attesa che questa ipotesi possa prendere forma, resta la sensazione di essere al cospetto di una piccola città fantasma.