Un anno e mezzo fa la chiusura del centro commerciale Acciaierie di Cortenuova. Una ferita aperta per tutta la bassa, che ormai da anni versa in una situazione economica critica. Le previsioni di sviluppo che si fondavano sulla costruzione della Brebemi, sono abortite, con un consumo di suolo impressionante e ora centinaia di metri quadri di capannoni che giacciono inutilizzati. Non solo le Acciairie ma a poche centinaia di metri da qui una vastassima area industriale come quella della Donora Candy, che non si è riusciti a riconvertire. Una vera e propria emorragia occupazionale. Inaugurato nel 2005, "Le Acciaierie" dopo solo 9 anni ha chiuso i battenti, era il secondo centro commerciale più grande in provincia dopo Oriocenter. Ora da un anno e mezzo è chiuso e anche se vigilato 24 ore su 24 va verso il degrado. Un operatore economico stranierio si era interessato per un possibile rilancio ma l'operazione, dopo le prime valutazioni, è naufragata. Un buco nero anche per le casse comunali che dal centro commerciale ora in regime fallimentare ha avuto un mancato introito di Imu di 1 milione di euro. Un simbolo triste di un territorio che non ha saputo pianificare con lungimiranza e che ancora fatica a farlo.
Un anno e mezzo fa la chiusura del centro commerciale Acciaierie di Cortenuova. Una ferita aperta per tutta la bassa, che ormai da anni versa in una situazione economica critica. Le previsioni di sviluppo che si fondavano sulla costruzione della Brebemi, sono abortite, con un consumo di suolo impressionante e ora centinaia di metri quadri di capannoni che giacciono inutilizzati. Non solo le Acciairie ma a poche centinaia di metri da qui una vastassima area industriale come quella della Donora Candy, che non si è riusciti a riconvertire. Una vera e propria emorragia occupazionale. Inaugurato nel 2005, "Le Acciaierie" dopo solo 9 anni ha chiuso i battenti, era il secondo centro commerciale più grande in provincia dopo Oriocenter. Ora da un anno e mezzo è chiuso e anche se vigilato 24 ore su 24 va verso il degrado. Un operatore economico stranierio si era interessato per un possibile rilancio ma l'operazione, dopo le prime valutazioni, è naufragata. Un buco nero anche per le casse comunali che dal centro commerciale ora in regime fallimentare ha avuto un mancato introito di Imu di 1 milione di euro. Un simbolo triste di un territorio che non ha saputo pianificare con lungimiranza e che ancora fatica a farlo.