Sono tante le famiglie per le quali lo stop all'attività lavorativa prevista dalle norme anti-coronavirus, oltre al confinamento significa pesante riduzione - se non addirittura perdita - del reddito. Se ne accorgono gli operatori dei servizi sociali dei Comuni, che da subito si sono organizzati per la consegna a domicilio della spesa, ma che si trovano sempre più spesso di fronte a persone e famiglie che quella spesa non possono pagarla. Una delle testimonianze arriva dai volontari del Banco di Solidarietà, protagonista tra l'altro dell'appuntamento annuale con la "Colletta Alimentare" di dicembre, che tutto l'anno consegna regolarmente alle famiglie più fragili un pacco con il cibo. Negli ultimi dieci giorni, nel solo Comune di Bergamo le richieste sono state 110 in più, nella stragrande maggioranza dei casi da parte di nuclei composti da quatto persone.Una concessionaria di auto, chiusa in questi giorni, ha messo a disposizione i suoi mezzi per il trasporto e la consegna dei pacchi. Nello scorso fine-settimana, poi, le richieste di intervento sono cominciate ad arrivare anche da altri comuni della Bergamasca: a oggi dieci ma, garantiscono dall'associazione, è solo l'inizio.
Sono tante le famiglie per le quali lo stop all'attività lavorativa prevista dalle norme anti-coronavirus, oltre al confinamento significa pesante riduzione - se non addirittura perdita - del reddito. Se ne accorgono gli operatori dei servizi sociali dei Comuni, che da subito si sono organizzati per la consegna a domicilio della spesa, ma che si trovano sempre più spesso di fronte a persone e famiglie che quella spesa non possono pagarla. Una delle testimonianze arriva dai volontari del Banco di Solidarietà, protagonista tra l'altro dell'appuntamento annuale con la "Colletta Alimentare" di dicembre, che tutto l'anno consegna regolarmente alle famiglie più fragili un pacco con il cibo. Negli ultimi dieci giorni, nel solo Comune di Bergamo le richieste sono state 110 in più, nella stragrande maggioranza dei casi da parte di nuclei composti da quatto persone.Una concessionaria di auto, chiusa in questi giorni, ha messo a disposizione i suoi mezzi per il trasporto e la consegna dei pacchi. Nello scorso fine-settimana, poi, le richieste di intervento sono cominciate ad arrivare anche da altri comuni della Bergamasca: a oggi dieci ma, garantiscono dall'associazione, è solo l'inizio.