La Provincia di Bergamo risarcirà i suoi lavoratori. Il tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso presentato da Cgil e Cisl sul fondo di produttività: l'ente dovrà versare 122 mila euro per il 2015. Lo comunicano i sindacati e l'Ente conferma. Il giudice ha ritenuto illecito il non aver dato 'piena esecuzione agli obblighi contrattuali, decidendo unilateralmente di non corrispondere ai dipendenti il compenso per la produttività individuale' e di conseguenza ha ordinato alla Provincia di restituire i 122.000 euro previsti dal fondo per il salario accessorio». L'esito del ricorso, secondo i sindacati «fa giustizia del tentativo, palese quanto maldestro, del presidente della Provincia di Bergamo e dei suoi 'tecnici' consiglieri di estromettere dalle trattative e isolare le sole organizzazioni sindacali non disposte ad accettare le loro scelte unilaterali». Rossi replica elencando quanto fatto "nei mesi di difficile transizione dell'ente Provincia che ci ha visto discutere con i sindacati del pubblico impiego in un quadro di incertezze legislative e di precarietà economica. La stabilizzazione di 116 dipendenti, la certezza di 106 progressioni orizzontali tra i dipendenti della Provincia attese da anni e finalmente sbloccate grazie al contratto decentrato del 2016 sottoscritto dalla Rsu. La garanzia della legittimità e del rispetto delle procedure sindacali, sancita del pronunciamento del giudice del lavoro, circa la riorganizzazione degli uffici con l'obiettivo di rafforzare i servizi ai Comuni e al territorio, il dimezzamento del numero dei dirigenti. Infine, conclude Rossi, il superamento del parere del Mef, grazie al pronunciamento del giudice, che ci vedeva obbligati a togliere dal contratto del 2015 circa 120.000 euro, cifra che oggi è immediatamente disponibile per essere erogata col cedolino di febbraio grazie al fatto di averla comunque prevista nel bilancio del 2016, nonostante le difficoltà di pareggio.
La Provincia di Bergamo risarcirà i suoi lavoratori. Il tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso presentato da Cgil e Cisl sul fondo di produttività: l'ente dovrà versare 122 mila euro per il 2015. Lo comunicano i sindacati e l'Ente conferma. Il giudice ha ritenuto illecito il non aver dato 'piena esecuzione agli obblighi contrattuali, decidendo unilateralmente di non corrispondere ai dipendenti il compenso per la produttività individuale' e di conseguenza ha ordinato alla Provincia di restituire i 122.000 euro previsti dal fondo per il salario accessorio». L'esito del ricorso, secondo i sindacati «fa giustizia del tentativo, palese quanto maldestro, del presidente della Provincia di Bergamo e dei suoi 'tecnici' consiglieri di estromettere dalle trattative e isolare le sole organizzazioni sindacali non disposte ad accettare le loro scelte unilaterali». Rossi replica elencando quanto fatto "nei mesi di difficile transizione dell'ente Provincia che ci ha visto discutere con i sindacati del pubblico impiego in un quadro di incertezze legislative e di precarietà economica. La stabilizzazione di 116 dipendenti, la certezza di 106 progressioni orizzontali tra i dipendenti della Provincia attese da anni e finalmente sbloccate grazie al contratto decentrato del 2016 sottoscritto dalla Rsu. La garanzia della legittimità e del rispetto delle procedure sindacali, sancita del pronunciamento del giudice del lavoro, circa la riorganizzazione degli uffici con l'obiettivo di rafforzare i servizi ai Comuni e al territorio, il dimezzamento del numero dei dirigenti. Infine, conclude Rossi, il superamento del parere del Mef, grazie al pronunciamento del giudice, che ci vedeva obbligati a togliere dal contratto del 2015 circa 120.000 euro, cifra che oggi è immediatamente disponibile per essere erogata col cedolino di febbraio grazie al fatto di averla comunque prevista nel bilancio del 2016, nonostante le difficoltà di pareggio.