Una storia di violenza portata avanti per anni da parte di un uomo nei confronti di tutta la sua famiglia. E, fatto ancora più odioso, persino sulla figlia di nove anni. La drammatica situazione è venuta alla luce quando alla stazione dei carabinieri di Urgnano si è presentata la moglie insieme alla bambina dopo l'ennesimo raptus di follia violenta. L'uomo, un operaio rumeno di 43 anni, è stato raggiunto dai militari nella sua abitazione di Cologno al Serio, dove i carabinieri lo hanno trovato in preda all'alcol: in casa c'era anche un altro figlio, di 18 anni. Alla vista dei carabinieri l'operaio ha tentato di reagire aggredendoli, ma è stato bloccato e portato prima nella caserma di Urgnano, quindi in quella di Treviglio, e ora si trova nel carcere di Bergamo in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del GIP.
La testimonianza della compagna dell'uomo ha consentito ai militari dell'Arma di scoprire una situazione drammatica, fatta di violenze fisiche e offese a lungo subite dalla donna, sua coetanea, ma dalla stessa tenute nascoste. Probabilmente a convincerla a rivolgersi ai carabinieri l'ultimo episodio, nella serata di sabato, quando l'uomo, dopo avere aggredito la compagna, avrebbe afferrato la figlia sollevandola da terra e minacciando di gettarla dalla finestra, al terzo piano. Mamma e figlia sono state visitate dai medici dell'ospedale di Treviglio: 25 giorni di prognosi per la donna e cinque per la bambina, date le conseguenze delle percosse subite da entrambe.
Una storia di violenza portata avanti per anni da parte di un uomo nei confronti di tutta la sua famiglia. E, fatto ancora più odioso, persino sulla figlia di nove anni. La drammatica situazione è venuta alla luce quando alla stazione dei carabinieri di Urgnano si è presentata la moglie insieme alla bambina dopo l'ennesimo raptus di follia violenta. L'uomo, un operaio rumeno di 43 anni, è stato raggiunto dai militari nella sua abitazione di Cologno al Serio, dove i carabinieri lo hanno trovato in preda all'alcol: in casa c'era anche un altro figlio, di 18 anni. Alla vista dei carabinieri l'operaio ha tentato di reagire aggredendoli, ma è stato bloccato e portato prima nella caserma di Urgnano, quindi in quella di Treviglio, e ora si trova nel carcere di Bergamo in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del GIP.
La testimonianza della compagna dell'uomo ha consentito ai militari dell'Arma di scoprire una situazione drammatica, fatta di violenze fisiche e offese a lungo subite dalla donna, sua coetanea, ma dalla stessa tenute nascoste. Probabilmente a convincerla a rivolgersi ai carabinieri l'ultimo episodio, nella serata di sabato, quando l'uomo, dopo avere aggredito la compagna, avrebbe afferrato la figlia sollevandola da terra e minacciando di gettarla dalla finestra, al terzo piano. Mamma e figlia sono state visitate dai medici dell'ospedale di Treviglio: 25 giorni di prognosi per la donna e cinque per la bambina, date le conseguenze delle percosse subite da entrambe.