Nel sottosuolo di Città Alta le scoperte non finiscono mai. Due tratti di strada romana in ottimo stato di conservazione, della lunghezza complessiva di una ventina di metri, sono venuti alla luce in via Porta Dipinta, a poca distanza dalla Fara, durante i lavori di scavo per la posa delle tubazioni del gas metano. Ben visibile, a poco più di un metro di profondità, la pavimentazione in blocchi di pietra squadrata e un muretto di contenimento dell'antica strada, che dal colle portava nella piana di Sant'Agostino. Un ritrovamento di eccezionale interesse per l'ottimo stato di conservazione, così è stato definitivo dal Soprintendente per l'Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Bergamo e Brescia Luca Rinaldi. Il tracciato non era infatti segnalato nelle carte archeologiche della città. Impossibile però lasciare il tratto di strada a vista, magari rendendolo pedonale. La strada è stretta, nel sottosuolo oltre alle tubazioni del gas scorrono quelle delle fognature. I resti verranno quindi ricoperti, come accaduto per la strada rinvenuta durante i lavori di ristrutturazione del teatro Donizetti. Saranno visibili, invece, nel 2023, l'anno in cui Bergamo e Brescia saranno Capitale italiana delle Cultura, gli affreschi e gli elementi architettonici rinvenuti durante i lavori di recupero del chiostro minore di Sant'Agostino, sede del polo umanistico dell'Università dove ci sono stati altri ritrovamenti: l'ex monastero è una miniera di tesori che documentano la storia e la ricchezza di quel luogo. Il servizio di Bergamo Tv con le immagini di Beppe Bedolis.
Nel sottosuolo di Città Alta le scoperte non finiscono mai. Due tratti di strada romana in ottimo stato di conservazione, della lunghezza complessiva di una ventina di metri, sono venuti alla luce in via Porta Dipinta, a poca distanza dalla Fara, durante i lavori di scavo per la posa delle tubazioni del gas metano. Ben visibile, a poco più di un metro di profondità, la pavimentazione in blocchi di pietra squadrata e un muretto di contenimento dell'antica strada, che dal colle portava nella piana di Sant'Agostino. Un ritrovamento di eccezionale interesse per l'ottimo stato di conservazione, così è stato definitivo dal Soprintendente per l'Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Bergamo e Brescia Luca Rinaldi. Il tracciato non era infatti segnalato nelle carte archeologiche della città. Impossibile però lasciare il tratto di strada a vista, magari rendendolo pedonale. La strada è stretta, nel sottosuolo oltre alle tubazioni del gas scorrono quelle delle fognature. I resti verranno quindi ricoperti, come accaduto per la strada rinvenuta durante i lavori di ristrutturazione del teatro Donizetti. Saranno visibili, invece, nel 2023, l'anno in cui Bergamo e Brescia saranno Capitale italiana delle Cultura, gli affreschi e gli elementi architettonici rinvenuti durante i lavori di recupero del chiostro minore di Sant'Agostino, sede del polo umanistico dell'Università dove ci sono stati altri ritrovamenti: l'ex monastero è una miniera di tesori che documentano la storia e la ricchezza di quel luogo. Il servizio di Bergamo Tv con le immagini di Beppe Bedolis.