Il fascino dell'epica cavalleresca, la poesia dei versi d'amore provenzali, il mistero del Sacro Graal fonte di ispirazione di un artista contemporaneo che non vuole rivelare il suo aspetto, nè la sua identità. Di lui si conosce uno pseudonimo, M'Horò, e sorpattutto le sue opere, esposte in un ambiente che meglio di qualunque altro è in grado di far risaltare tutti questi ingredienti: il castello di Cavernago. Al possedimento colleonesco si è ispirato l'artista, che qui ha lavorato per oltre cinque mesi.La mostra,la cui inaugurazione è stata preceduta da dame e cavalieri, tra cui lo stesso condottiero Bartolomeo Colleoni, è solo l'ultimo di una serie di appuntamenti con l'arte moderna ospitati dal castello. Una nuova occasione di rilancio per Cavernago.
Il fascino dell'epica cavalleresca, la poesia dei versi d'amore provenzali, il mistero del Sacro Graal fonte di ispirazione di un artista contemporaneo che non vuole rivelare il suo aspetto, nè la sua identità. Di lui si conosce uno pseudonimo, M'Horò, e sorpattutto le sue opere, esposte in un ambiente che meglio di qualunque altro è in grado di far risaltare tutti questi ingredienti: il castello di Cavernago. Al possedimento colleonesco si è ispirato l'artista, che qui ha lavorato per oltre cinque mesi.La mostra,la cui inaugurazione è stata preceduta da dame e cavalieri, tra cui lo stesso condottiero Bartolomeo Colleoni, è solo l'ultimo di una serie di appuntamenti con l'arte moderna ospitati dal castello. Una nuova occasione di rilancio per Cavernago.