-I cambiamenti climatici non lasciano scampo nemmeno alla vedretta del Trobio, il ghiacciaio del Gleno, che rischia di sciogliersi completamente nel giro di una decinna d'anni. E' la più vasta massa di ghiaccio perenne che c'è nella Bergamasca; il territorio è quello del comune di Valbondione. Dagli ultimi rilievi effettuati nei giorni scorsi è emerso infatti che le condizioni del ghiacciaio sono critiche. Basta ad esempio confrontare le immagini dello scorso anno per appurare che, negli ultimi 12 mesi appunto, lo spessore è diminuito tra il metro e mezzo e i due metri e il suo fronte è arretrato addirittura di dieci metri. Le cause di quello che sta avvenendo in quota sul Gleno vengono attribuite alla carenza di precipitazioni nevose durante l'inverno e alle elevate temperature registrate negli ultimi due mesi. E negli ultimi 15 anni soltanto le abbondanti nevicate dell'inverno 2013-2014, associate alle tante giornate di brutto tempo che avevano caratterizzato la stagione estiva seguente, avevano reso possibile una parziale estensione del ghiacciaio. Oggi la situazione è completamente diversa, il ghiacciao è ridotto a poca cosa. E pensare che fino all’inizio degli Anni ’50 ospitò la leggendaria gara del Gleno, che vide vincitore, nel '42 e nel ’43 anche l'olimpionico Zeno Colò; quando il ghiacciaio arrivava oltre due chilometri più in basso rispetto ad ora.
-I cambiamenti climatici non lasciano scampo nemmeno alla vedretta del Trobio, il ghiacciaio del Gleno, che rischia di sciogliersi completamente nel giro di una decinna d'anni. E' la più vasta massa di ghiaccio perenne che c'è nella Bergamasca; il territorio è quello del comune di Valbondione. Dagli ultimi rilievi effettuati nei giorni scorsi è emerso infatti che le condizioni del ghiacciaio sono critiche. Basta ad esempio confrontare le immagini dello scorso anno per appurare che, negli ultimi 12 mesi appunto, lo spessore è diminuito tra il metro e mezzo e i due metri e il suo fronte è arretrato addirittura di dieci metri. Le cause di quello che sta avvenendo in quota sul Gleno vengono attribuite alla carenza di precipitazioni nevose durante l'inverno e alle elevate temperature registrate negli ultimi due mesi. E negli ultimi 15 anni soltanto le abbondanti nevicate dell'inverno 2013-2014, associate alle tante giornate di brutto tempo che avevano caratterizzato la stagione estiva seguente, avevano reso possibile una parziale estensione del ghiacciaio. Oggi la situazione è completamente diversa, il ghiacciao è ridotto a poca cosa. E pensare che fino all’inizio degli Anni ’50 ospitò la leggendaria gara del Gleno, che vide vincitore, nel '42 e nel ’43 anche l'olimpionico Zeno Colò; quando il ghiacciaio arrivava oltre due chilometri più in basso rispetto ad ora.