-I carabinieri si sono presentati a casa sua per notificare la revoca della licenza del porta d'armi da caccia al padre. E lui anziché aprire la porta, dal balcone, ha imbracciato proprio il fucile da caccia del padre e ha sparato ferendo, fortunatamente, in modo non grave un maresciallo dell'Arma, Massimiliano Dima, raggiunto alla testa dalla sventagliata di pallini. Si sono vissute un paio d'ore ad alta tensione, ieri sera a Calcio al confine con Pumenengo. I carabinieri si erano recati alla cascina Basse Oglio, dove vive la famiglia di origine italiana, per notificare l'atto. Il figlio 24enne, Massimo Filisetti, disoccupato, ha però reagito in modo violento, sparando il colpo di fucile verso i militari e dandosi alla fuga. Assieme ai genitori ha raggiunto un'altra cascina nelle vicinanze, la Castel Cicala dove, in quel momento, i residenti non c'erano barricandosi all'interno del cortile per ben due ore. Sul posto sono arrivate diverse pattuglie dell'Arma, con giubbotti antiproiettile e mitra spianati; hanno circondato la cascina e chiuso le strade d'accesso. Soltanto dopo oltre due ore i tre hanno deciso di consegnarsi ai carabinieri. Sono così stati portati in caserma e sottoposti a fermo. Il giovane verrà interrogato lunedì in carcere, per la convalida dell'arresto; per lui l'accusa è di tentato omicidio, lesioni aggravate, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale. I genitori, invece, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e lesioni, sono stati giudicati per direttissima. Non hanno risposto alle domande del giudice Ilaria Sanesi e per loro sono scattati i domiciliari per elevata pericolosità con processo rinviato all'11 gennaio.
-I carabinieri si sono presentati a casa sua per notificare la revoca della licenza del porta d'armi da caccia al padre. E lui anziché aprire la porta, dal balcone, ha imbracciato proprio il fucile da caccia del padre e ha sparato ferendo, fortunatamente, in modo non grave un maresciallo dell'Arma, Massimiliano Dima, raggiunto alla testa dalla sventagliata di pallini. Si sono vissute un paio d'ore ad alta tensione, ieri sera a Calcio al confine con Pumenengo. I carabinieri si erano recati alla cascina Basse Oglio, dove vive la famiglia di origine italiana, per notificare l'atto. Il figlio 24enne, Massimo Filisetti, disoccupato, ha però reagito in modo violento, sparando il colpo di fucile verso i militari e dandosi alla fuga. Assieme ai genitori ha raggiunto un'altra cascina nelle vicinanze, la Castel Cicala dove, in quel momento, i residenti non c'erano barricandosi all'interno del cortile per ben due ore. Sul posto sono arrivate diverse pattuglie dell'Arma, con giubbotti antiproiettile e mitra spianati; hanno circondato la cascina e chiuso le strade d'accesso. Soltanto dopo oltre due ore i tre hanno deciso di consegnarsi ai carabinieri. Sono così stati portati in caserma e sottoposti a fermo. Il giovane verrà interrogato lunedì in carcere, per la convalida dell'arresto; per lui l'accusa è di tentato omicidio, lesioni aggravate, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale. I genitori, invece, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e lesioni, sono stati giudicati per direttissima. Non hanno risposto alle domande del giudice Ilaria Sanesi e per loro sono scattati i domiciliari per elevata pericolosità con processo rinviato all'11 gennaio.