Un omicidio di inaudita gravità" maturato in un contesto di avance sessuale , verosimilmente respinte dalla ragazza, in grado di scatenare nell'imputato una reazione di violenza e sadismo di cui non aveva mai dato prova ad allora". La Corte d'assise di Bergamo lo scrive nero su bianco nelle 158 pagine di motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti, ritenuto oltre ogni ragionevole dubbio l'assasino di Yara Gambirasio. Un omicidio di tale gravità che non poteva che essere punito con l'ergastolo. I giudici spiegano attraverso le motivazioni che l'aggravante delle sevizie e della crudeltà "disvela l'animo malvagio" dell'imputato e parlano di "crudeltà" sia "in termini soggettivi e morali di appagamento dell'istinto di arrecare dolore" che "di assenza di sentimenti di compassione e pietà".
Un omicidio di inaudita gravità" maturato in un contesto di avance sessuale , verosimilmente respinte dalla ragazza, in grado di scatenare nell'imputato una reazione di violenza e sadismo di cui non aveva mai dato prova ad allora". La Corte d'assise di Bergamo lo scrive nero su bianco nelle 158 pagine di motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti, ritenuto oltre ogni ragionevole dubbio l'assasino di Yara Gambirasio. Un omicidio di tale gravità che non poteva che essere punito con l'ergastolo. I giudici spiegano attraverso le motivazioni che l'aggravante delle sevizie e della crudeltà "disvela l'animo malvagio" dell'imputato e parlano di "crudeltà" sia "in termini soggettivi e morali di appagamento dell'istinto di arrecare dolore" che "di assenza di sentimenti di compassione e pietà".