L’accusa ha confermato la richiesta di ergastolo e ora manca soltanto la sentenza, prevista per lunedì prossimo, 17 luglio, quando i giudici della corte di appello si esprimeranno sulla colpevolezza o innocenza di Massimo Bossetti, già condannato in primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate Sopra e trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. Oggi nel palazzo di giustizia di Brescia è stato il turno dell’ultima udienza, quella dedicata alle repliche di accusa, difesa e parti civili, con un avvio a rilento per colpa dell’incidente sulla A4 che ha comportato la chiusura dell’autostrada, impedendo l’arrivo in orario di avvocati e imputato. Per quanto riguarda i contenuti del dibattimento, una dura presa di posizione è stata espressa dal sostituto procuratore Marco Martani, che ha detto: «In 30 anni di professione non sono mai stato oggetto di così tanti attacchi personali come quelli che ho dovuto ascoltare da questa difesa con affermazioni lesive del mio lavoro e anche di quello del Ris». «Io non sono uno stalliere o un fantino o un bookmaker che trucca le corse dei cavalli - ha detto Martani - da chi avrei preso questi ordini? Non ho vincoli di mandato, sono un magistrato e se non fossi stato convinto della colpevolezza di Bossetti avrei concluso diversamente». Al termine della sua requisitoria il procuratore ha chiesto di nuovo l’ergastolo: lunedì sapremo se i giudici d’appello saranno convinti più da lui o dai difensori di Bossetti.
L’accusa ha confermato la richiesta di ergastolo e ora manca soltanto la sentenza, prevista per lunedì prossimo, 17 luglio, quando i giudici della corte di appello si esprimeranno sulla colpevolezza o innocenza di Massimo Bossetti, già condannato in primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate Sopra e trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. Oggi nel palazzo di giustizia di Brescia è stato il turno dell’ultima udienza, quella dedicata alle repliche di accusa, difesa e parti civili, con un avvio a rilento per colpa dell’incidente sulla A4 che ha comportato la chiusura dell’autostrada, impedendo l’arrivo in orario di avvocati e imputato. Per quanto riguarda i contenuti del dibattimento, una dura presa di posizione è stata espressa dal sostituto procuratore Marco Martani, che ha detto: «In 30 anni di professione non sono mai stato oggetto di così tanti attacchi personali come quelli che ho dovuto ascoltare da questa difesa con affermazioni lesive del mio lavoro e anche di quello del Ris». «Io non sono uno stalliere o un fantino o un bookmaker che trucca le corse dei cavalli - ha detto Martani - da chi avrei preso questi ordini? Non ho vincoli di mandato, sono un magistrato e se non fossi stato convinto della colpevolezza di Bossetti avrei concluso diversamente». Al termine della sua requisitoria il procuratore ha chiesto di nuovo l’ergastolo: lunedì sapremo se i giudici d’appello saranno convinti più da lui o dai difensori di Bossetti.