Ci avevano promesso un accompagnamento alla morte compassionevole, ma non è stato così. Sono le parole della moglie di Roberto Antonietti, 31 anni 1 anni, commerciante d'auto originario di Terracina (Latina) che abitava da 11 anni a Osio Sopra, sposato e padre di una bimba di 4 anni. L'uomo è morto il 13 marzo all'ospedaler Bolognini di Seriate e sul suo decesso il pm Carmen Pugliese ha aperto un'inchiesta a seguito della denuncia dei familiari. Roberto aveva una forma gravissima di tumore che gli era stata diagnosticata a dicembre 2015. Già nella fase terminale, il 13 marzo, Roberto Antonetti fu portato dai familiari all'ospedale di Alzano, dove era in cura, perché in preda a una crisi respiratoria. I medici avevano optato per il trasferimento a Seriate, in Rianimazione. La mattina seguentr il personale medico convocò tutti i familiari - si legge nella denuncia - per comunicare le condizioni molto gravi di mio marito. Ci hanno riferito che sarebbe stata garantita una terapia compassionevole, nel senso che senza sofferenza sarebbe stato accompagnato dolcemente dal sonno alla morte». I congiunti accusano la dottoressa che «Ha proceduto a sedare l'uomo con una iniezione di morfina - recita la denuncia - e, senza aver prima avvisato, avrebbe spento il macchinario per la respirazione forzata». Stando alla moglie, infatti, in quella fase il marito sarebbe stato perfettamente cosciente, tanto da sollevarsi con il busto ed esclamare «Non respiro, non respiro!». «Vista la scena - si legge ancora nella denuncia - abbiamo esortato la dottoressa a riaccendere il respiratore, ma lei ci rispondeva 'non vedete che sta morendo?'». «Dopo circa 30 secondi mio marito è spirato e la dottoressa gli ha iniettato un'altra sostanza per via endovenosa. Abbiamo chiamato i carabinieri».
Ci avevano promesso un accompagnamento alla morte compassionevole, ma non è stato così. Sono le parole della moglie di Roberto Antonietti, 31 anni 1 anni, commerciante d'auto originario di Terracina (Latina) che abitava da 11 anni a Osio Sopra, sposato e padre di una bimba di 4 anni. L'uomo è morto il 13 marzo all'ospedaler Bolognini di Seriate e sul suo decesso il pm Carmen Pugliese ha aperto un'inchiesta a seguito della denuncia dei familiari. Roberto aveva una forma gravissima di tumore che gli era stata diagnosticata a dicembre 2015. Già nella fase terminale, il 13 marzo, Roberto Antonetti fu portato dai familiari all'ospedale di Alzano, dove era in cura, perché in preda a una crisi respiratoria. I medici avevano optato per il trasferimento a Seriate, in Rianimazione. La mattina seguentr il personale medico convocò tutti i familiari - si legge nella denuncia - per comunicare le condizioni molto gravi di mio marito. Ci hanno riferito che sarebbe stata garantita una terapia compassionevole, nel senso che senza sofferenza sarebbe stato accompagnato dolcemente dal sonno alla morte». I congiunti accusano la dottoressa che «Ha proceduto a sedare l'uomo con una iniezione di morfina - recita la denuncia - e, senza aver prima avvisato, avrebbe spento il macchinario per la respirazione forzata». Stando alla moglie, infatti, in quella fase il marito sarebbe stato perfettamente cosciente, tanto da sollevarsi con il busto ed esclamare «Non respiro, non respiro!». «Vista la scena - si legge ancora nella denuncia - abbiamo esortato la dottoressa a riaccendere il respiratore, ma lei ci rispondeva 'non vedete che sta morendo?'». «Dopo circa 30 secondi mio marito è spirato e la dottoressa gli ha iniettato un'altra sostanza per via endovenosa. Abbiamo chiamato i carabinieri».