Sicurezza e tempo: sono due parole-chiave quando si parla di trapianti. La ricerca si muove costantemente nel tentativo di garantire la sicurezza delle persone cui deve essere impiantato un organo, entro il più breve tempo possibile. Va verso questa direzione la metodica introdotta al "Papa Giovanni" di Bergamo, il cui nome, HOPE, acronimo inglese, significa 'speranza'. La principale azienda ospedaliera bergamasca è da sempre all'avanguardia nei trapianti, soprattutto quelli di fegato (risale a 20 anni fa il primo intervento avvenuto a Bergamo su un bambino). 'Nonostante la recente introduzione di farmaci anti epatite C che riducono la necessità di trapianto per molti pazienti, il fabbisogno rimane comunque superiore al numero di organi disponibili. Per questo, l'utilizzo della nuova metodica è salutato con grandi aspettative.Il circuito di perfusione che rende possibile applicare in sala operatoria questa metodica è stato ultimato anche grazie al sostegno di Brembo, che ha finanziato l'acquisto di alcuni componenti indispensabili per il suo funzionamento, così come avvenuto lo scorso anno per l'attività legata al trapianto di polmoni.
Sicurezza e tempo: sono due parole-chiave quando si parla di trapianti. La ricerca si muove costantemente nel tentativo di garantire la sicurezza delle persone cui deve essere impiantato un organo, entro il più breve tempo possibile. Va verso questa direzione la metodica introdotta al "Papa Giovanni" di Bergamo, il cui nome, HOPE, acronimo inglese, significa 'speranza'. La principale azienda ospedaliera bergamasca è da sempre all'avanguardia nei trapianti, soprattutto quelli di fegato (risale a 20 anni fa il primo intervento avvenuto a Bergamo su un bambino). 'Nonostante la recente introduzione di farmaci anti epatite C che riducono la necessità di trapianto per molti pazienti, il fabbisogno rimane comunque superiore al numero di organi disponibili. Per questo, l'utilizzo della nuova metodica è salutato con grandi aspettative.Il circuito di perfusione che rende possibile applicare in sala operatoria questa metodica è stato ultimato anche grazie al sostegno di Brembo, che ha finanziato l'acquisto di alcuni componenti indispensabili per il suo funzionamento, così come avvenuto lo scorso anno per l'attività legata al trapianto di polmoni.