Truffa e rapina. Questi alcuni dei reati contestati a tre cittadini italiani di origini sinti residenti ad Asti: padre e figlio, Renato ed Emanuel Olivieri, e Carlo Lafleur. I tre avrebbero messo a segno due colpi ai danni di persone anziane anche a Bergamo. Il primo risale al novembre del 2014. Secondo la ricostruzione della polizia, Renato Olivieri e Carlo Lafleur sono entrati in azione in via Palazzolo fingendo di essere un tecnico comunale e un finanziere per entrare nella casa di un'anziana. Ad aprire la porta è stata la collaboratrice domestica, poi costretta a mostrare il punto in cui si trovava la cassaforte: i due hanno portato via di peso la cassaforte per caricarla sulla loro auto. In strada hanno persino chiesto aiuto a un commerciante, che si è però rifiutato: i due hanno così desistito, abbandonando il fardello. I loro movimenti sono stati però ripresi dalle telecamere, e da quelle immagini sono partite le indagini della polizia. Il secondo colpo risale invece al 14 gennaio scorso. A entrare in azione padre e figlio, che hanno derubato una donna di 86 anni in via IV novembre. Dopo i fatti di due anni fa, però, i due erano tenuti sotto controllo: sono stati così arrestati al casello autostradale di Asti con la refurtiva nascosta in auto. La Squadra mobile di Bergamo lancia un appello: "Chiunque avesse avuto a che fare con i tre, ci contatti!"
Truffa e rapina. Questi alcuni dei reati contestati a tre cittadini italiani di origini sinti residenti ad Asti: padre e figlio, Renato ed Emanuel Olivieri, e Carlo Lafleur. I tre avrebbero messo a segno due colpi ai danni di persone anziane anche a Bergamo. Il primo risale al novembre del 2014. Secondo la ricostruzione della polizia, Renato Olivieri e Carlo Lafleur sono entrati in azione in via Palazzolo fingendo di essere un tecnico comunale e un finanziere per entrare nella casa di un'anziana. Ad aprire la porta è stata la collaboratrice domestica, poi costretta a mostrare il punto in cui si trovava la cassaforte: i due hanno portato via di peso la cassaforte per caricarla sulla loro auto. In strada hanno persino chiesto aiuto a un commerciante, che si è però rifiutato: i due hanno così desistito, abbandonando il fardello. I loro movimenti sono stati però ripresi dalle telecamere, e da quelle immagini sono partite le indagini della polizia. Il secondo colpo risale invece al 14 gennaio scorso. A entrare in azione padre e figlio, che hanno derubato una donna di 86 anni in via IV novembre. Dopo i fatti di due anni fa, però, i due erano tenuti sotto controllo: sono stati così arrestati al casello autostradale di Asti con la refurtiva nascosta in auto. La Squadra mobile di Bergamo lancia un appello: "Chiunque avesse avuto a che fare con i tre, ci contatti!"