E' caos alla Motorizzazione Civile di Bergamo. Tre responsabili dell'ufficio sono tra le persone coinvolte nell'indagine sulle false immatricolazioni, e sono stati momentaneamente trasferiti ad altro incarico, non a contatto con il pubblico, in attesa che la situazione si chiarisca. L'attuale direttore, che deve dividersi tra Bergamo, Lecco, Como e Sondrio, non può molto, se non riconoscere il disagio che i cittadini stanno subendo.Una quarantina di persone attende all'Ufficio immatricolazioni, la cui apertura è ufficialmente prevista per le 9. Con un quarto d'ora di ritardo le porte si aprono, ma nessuno si presenta allo sportello, nemmeno per fornire informazioni sui tempi d'attesa. Un'impiegata arriva alle 9.45. Le tre persone indagate lavoravano da anni nello stesso ufficio: allo sportello Immatricolazioni, quindi, vanno ora persone che hanno sempre lavorato altrove, e che necessitano di una formazione. Suona paradossale la risposta al quesito su chi dovrebbe formare i nuovi operatori: proprio i colleghi sospesi perchè indagati. Le code, quindi, si allungano: bisogna far fronte allo smaltimento di 250 pratiche al giorno e, se non arriveranno nuove forze, è probabile che i disagi non siano destinati a concludersi presto.
E' caos alla Motorizzazione Civile di Bergamo. Tre responsabili dell'ufficio sono tra le persone coinvolte nell'indagine sulle false immatricolazioni, e sono stati momentaneamente trasferiti ad altro incarico, non a contatto con il pubblico, in attesa che la situazione si chiarisca. L'attuale direttore, che deve dividersi tra Bergamo, Lecco, Como e Sondrio, non può molto, se non riconoscere il disagio che i cittadini stanno subendo.Una quarantina di persone attende all'Ufficio immatricolazioni, la cui apertura è ufficialmente prevista per le 9. Con un quarto d'ora di ritardo le porte si aprono, ma nessuno si presenta allo sportello, nemmeno per fornire informazioni sui tempi d'attesa. Un'impiegata arriva alle 9.45. Le tre persone indagate lavoravano da anni nello stesso ufficio: allo sportello Immatricolazioni, quindi, vanno ora persone che hanno sempre lavorato altrove, e che necessitano di una formazione. Suona paradossale la risposta al quesito su chi dovrebbe formare i nuovi operatori: proprio i colleghi sospesi perchè indagati. Le code, quindi, si allungano: bisogna far fronte allo smaltimento di 250 pratiche al giorno e, se non arriveranno nuove forze, è probabile che i disagi non siano destinati a concludersi presto.