Che Bergamo fosse, nonostante le difficoltà del settore, una città nella quale i libri continuano a essere un bene apprezzato, l'abbiamo sottolineato più volte. Ora il capoluogo orobico può fregiarsi di un sigillo che lo conferma: rientra infatti tra i 365 Comuni italiani che hanno ottenuto il titolo di "Città che legge". Si tratta di un'iniziativa promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in collaborazione con l'ANCI, che punta a sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. Tra i criteri cui era necessario rispondere per ottenere il riconoscimento, avere almeno un festival, una fiera o una rassegna in grado di mobilitare i lettori e attivarne di nuovi. Bergamo può vantare la più vecchia Fiera dei Librai in ambito nazionale, che sta per inaugurare la sua 58^ edizione, che lo scorso anno ha registrato 165mila visitatori, e un Premio nazionale di Narrativa intitolato proprio alla città, che ha tagliato il suo 33° traguardo. E' poi necessario che una o più biblioteche siano attive sul territorio: il sistema bibliotecario bergamasco è un vero fiore all'occhiello, e non solo in ambito locale. Devono poi esserci una o più librerie: anche in questo caso, Bergamo rappresenta un'isola felice rispetto ad altre realtà, anche se la situazione di chi decide di vivere di questa attività sta diventando sempre più difficile e precaria. Ora il 'bollino' di città che ama la lettura esiste: speriamo che questa consapevolezza muova istituzioni e cittadini a mantenerlo.
Che Bergamo fosse, nonostante le difficoltà del settore, una città nella quale i libri continuano a essere un bene apprezzato, l'abbiamo sottolineato più volte. Ora il capoluogo orobico può fregiarsi di un sigillo che lo conferma: rientra infatti tra i 365 Comuni italiani che hanno ottenuto il titolo di "Città che legge". Si tratta di un'iniziativa promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in collaborazione con l'ANCI, che punta a sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. Tra i criteri cui era necessario rispondere per ottenere il riconoscimento, avere almeno un festival, una fiera o una rassegna in grado di mobilitare i lettori e attivarne di nuovi. Bergamo può vantare la più vecchia Fiera dei Librai in ambito nazionale, che sta per inaugurare la sua 58^ edizione, che lo scorso anno ha registrato 165mila visitatori, e un Premio nazionale di Narrativa intitolato proprio alla città, che ha tagliato il suo 33° traguardo. E' poi necessario che una o più biblioteche siano attive sul territorio: il sistema bibliotecario bergamasco è un vero fiore all'occhiello, e non solo in ambito locale. Devono poi esserci una o più librerie: anche in questo caso, Bergamo rappresenta un'isola felice rispetto ad altre realtà, anche se la situazione di chi decide di vivere di questa attività sta diventando sempre più difficile e precaria. Ora il 'bollino' di città che ama la lettura esiste: speriamo che questa consapevolezza muova istituzioni e cittadini a mantenerlo.