In migliaia in piazza per il 25 aprile a Bergamo come in tante manifestazioni e celebrazioni anche nel resto della provincia. La Festa della Liberazione a Bergamo è iniziata al cimitero civico, campo dei Caduti per la Libertà, celebrazione della Messa e deposizione delle corone d'alloro, ai Portici di Ponente, è stata scoperta la lapide in memoria dei cittadini bergamaschi martiri, partigiani che hanno perso la vita tra il 1943-45. Alla Rocca cerimonia di commemorazione e deposizione delle corone d'alloro alle lapidi che ricordano i Caduti per la Libertà. Alle 10 il corteo è partito dalla stazione ferroviaria per dirigersi in Piazza Vittorio Veneto per gli interventi sul palco. Nel corso del corteo il sindaco Giorgio Gori ha portato una bandiera blu dell'Europa e sul palco nel discorso ha spiegato il suo gesto: «Perché oggi l'Europa è in pericolo e noi la dobbiamo difendere e rilanciare. Proprio perché la pace in Europa è l'eredità più preziosa consegnataci dalla Liberazione. L'integrazione europea è oggi messa a repentaglio da chi predica il verbo del sovranismo, che altro non è che il nazionalismo resuscitato, un ritorno al passato, un gigantesco passo indietro. Durante il discorso il primo cittadino è stato contestato da un piccolo gruppo di giovani con dei fischietti. Sul palco anche ha preso la parola anche Matteo Rossi presidente della provincia: «Liberiamoci dalla chiusa e dall'odio dobbiamo rimanere insieme uniti ma diversi come nella resistenza». Dopo i discorsi il corteo è arrivato in via Pignolo dove ha reso omaggio alla lapide di Ferruccio Dell'Orto, mentre in piazza Vittorio Veneto, sono continuati i canti della Resistenza eseguiti dal coro «Pane e Guerra».
In migliaia in piazza per il 25 aprile a Bergamo come in tante manifestazioni e celebrazioni anche nel resto della provincia. La Festa della Liberazione a Bergamo è iniziata al cimitero civico, campo dei Caduti per la Libertà, celebrazione della Messa e deposizione delle corone d'alloro, ai Portici di Ponente, è stata scoperta la lapide in memoria dei cittadini bergamaschi martiri, partigiani che hanno perso la vita tra il 1943-45. Alla Rocca cerimonia di commemorazione e deposizione delle corone d'alloro alle lapidi che ricordano i Caduti per la Libertà. Alle 10 il corteo è partito dalla stazione ferroviaria per dirigersi in Piazza Vittorio Veneto per gli interventi sul palco. Nel corso del corteo il sindaco Giorgio Gori ha portato una bandiera blu dell'Europa e sul palco nel discorso ha spiegato il suo gesto: «Perché oggi l'Europa è in pericolo e noi la dobbiamo difendere e rilanciare. Proprio perché la pace in Europa è l'eredità più preziosa consegnataci dalla Liberazione. L'integrazione europea è oggi messa a repentaglio da chi predica il verbo del sovranismo, che altro non è che il nazionalismo resuscitato, un ritorno al passato, un gigantesco passo indietro. Durante il discorso il primo cittadino è stato contestato da un piccolo gruppo di giovani con dei fischietti. Sul palco anche ha preso la parola anche Matteo Rossi presidente della provincia: «Liberiamoci dalla chiusa e dall'odio dobbiamo rimanere insieme uniti ma diversi come nella resistenza». Dopo i discorsi il corteo è arrivato in via Pignolo dove ha reso omaggio alla lapide di Ferruccio Dell'Orto, mentre in piazza Vittorio Veneto, sono continuati i canti della Resistenza eseguiti dal coro «Pane e Guerra».