Non si arresta la diffusione del virus dell'influenza aviaria. Nello scorso mese di ottobre focolai erano stati riscontrati a Grone, in Val Cavallina, e a Cisano, in Val San Martino. L'allarme si estende ora alla Bassa Bergamasca: l'Ats di Bergamo ha infatti comunicato lo sviluppo di un nuovo focolaio a Marinengo, in pianura. Si tratta però di situazioni diverse tra loro, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni degli allevamenti. Gli specialisti confermano: nella nostra realtà, non esiste pericolo per l'uomo. Gli allevatori colpiti, infine, hanno diritto a diverse forme di risarcimento.
Non si arresta la diffusione del virus dell'influenza aviaria. Nello scorso mese di ottobre focolai erano stati riscontrati a Grone, in Val Cavallina, e a Cisano, in Val San Martino. L'allarme si estende ora alla Bassa Bergamasca: l'Ats di Bergamo ha infatti comunicato lo sviluppo di un nuovo focolaio a Marinengo, in pianura. Si tratta però di situazioni diverse tra loro, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni degli allevamenti. Gli specialisti confermano: nella nostra realtà, non esiste pericolo per l'uomo. Gli allevatori colpiti, infine, hanno diritto a diverse forme di risarcimento.