Con un notevole ritardo rispetto alla chiusura delle urne, dovuto - si dice dalla Regione - "Ad alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle 'Voting Machine' (i tablet)", nel pomeriggio sono stati comunicati i dati definitivi della consultazione referendaria. In Lombardia ha votato il 38,25% degli aventi diritto, mentre in Bergamasca si è espresso il 47,37%: la nostra è stata la provincia nella quale l'affluenza si è confermata più alta. Scontata (e plebiscitaria) la vittoria dei sì, che hanno ottenuto il 95,29% delle preferenze. Ha scelto di votare 'no' il 3,94%, mentre le schede bianche sono state lo 0,77% del totale. Il Comune che ha primeggiato per affluenza in provincia di Bergamo è stato Valgoglio, con il 66,6% dei voti, mentre gli ultimi due comuni sono Bergamo città con il 35,97% e Averara con il 35% secco. I prossimi passi prevedono per domani l’avvio della discussione in Consiglio regionale e la composizione di una delegazione trasversale da inviare a Roma, alla quale è invitato anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Infine la richiesta su quali competenze accordare alla Regione Lombardia da parte dello Stato.
Con un notevole ritardo rispetto alla chiusura delle urne, dovuto - si dice dalla Regione - "Ad alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle 'Voting Machine' (i tablet)", nel pomeriggio sono stati comunicati i dati definitivi della consultazione referendaria. In Lombardia ha votato il 38,25% degli aventi diritto, mentre in Bergamasca si è espresso il 47,37%: la nostra è stata la provincia nella quale l'affluenza si è confermata più alta. Scontata (e plebiscitaria) la vittoria dei sì, che hanno ottenuto il 95,29% delle preferenze. Ha scelto di votare 'no' il 3,94%, mentre le schede bianche sono state lo 0,77% del totale. Il Comune che ha primeggiato per affluenza in provincia di Bergamo è stato Valgoglio, con il 66,6% dei voti, mentre gli ultimi due comuni sono Bergamo città con il 35,97% e Averara con il 35% secco. I prossimi passi prevedono per domani l’avvio della discussione in Consiglio regionale e la composizione di una delegazione trasversale da inviare a Roma, alla quale è invitato anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Infine la richiesta su quali competenze accordare alla Regione Lombardia da parte dello Stato.