186 famiglie accolte, per un totale di oltre diecimila giornate di ospitalità gratuita: numeri che si riferiscono solo all'ultimo dei venticinque anni dell'Associazione "Paolo Belli - lotta alla leucemia" celebrati al Centro Congressi "Giovanni XXIII", e che riguardano solo uno dei frutti nati dall'attività del gruppo: le "Case del Sole", sorte di fronte ai Riuniti e, in tempi più recenti, al "Papa Giovanni" grazie all'impegno di un gruppo di volontari che nel 1992 avevano come obiettivo quello di perpetuare il ricordo di un giovane amico, compagno di squadra di basket, troppo presto strappato alla vita da una malattia che all'epoca per molti era inguaribile.Nuovo obiettivo dell'Associazione è accostare alla cura, di cui si occupano gli specialisti dell'ospedale cittadino, il prendersi cura del malato e della sua famiglia anche al momento delle dimissioni dai reparti della struttura.La serata è stata anche l'occasione per fare il punto della situazione delle cure: nei loro interventi, gli specialisti (Tiziano Barbui, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca dell'Ospedale Maggiore, Alessandro Rambaldi, direttore dell'Unità di Ematologia del "Papa Giovanni", e Martino Introna, responsabile del Laboratorio di Terapia Cellulare "Lanzani"), introdotti dal direttore generale dell'ospedale cittadino, Carlo Nicora, hanno sottolineato come oggi un'altissima percentuale di tumori del sangue sia curabile e, in molti casi, guaribile. La strada verso la sconfitta definitiva della malattia passa innanzitutto attraverso il potenziamento della ricerca, nella quale l'Italia risulta essere il fanalino di coda in Europa. La "Paolo Belli", oltre a finanziare ricercatori, ha iniziato da alcuni anni anche una collaborazione con la Patologia Neonatale, e ha attrezzato alcune unità della nuova Casa del Sole all'ospitalità di bambini molto piccoli, che necessitano di cure costanti, e delle loro famiglie.
186 famiglie accolte, per un totale di oltre diecimila giornate di ospitalità gratuita: numeri che si riferiscono solo all'ultimo dei venticinque anni dell'Associazione "Paolo Belli - lotta alla leucemia" celebrati al Centro Congressi "Giovanni XXIII", e che riguardano solo uno dei frutti nati dall'attività del gruppo: le "Case del Sole", sorte di fronte ai Riuniti e, in tempi più recenti, al "Papa Giovanni" grazie all'impegno di un gruppo di volontari che nel 1992 avevano come obiettivo quello di perpetuare il ricordo di un giovane amico, compagno di squadra di basket, troppo presto strappato alla vita da una malattia che all'epoca per molti era inguaribile.Nuovo obiettivo dell'Associazione è accostare alla cura, di cui si occupano gli specialisti dell'ospedale cittadino, il prendersi cura del malato e della sua famiglia anche al momento delle dimissioni dai reparti della struttura.La serata è stata anche l'occasione per fare il punto della situazione delle cure: nei loro interventi, gli specialisti (Tiziano Barbui, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca dell'Ospedale Maggiore, Alessandro Rambaldi, direttore dell'Unità di Ematologia del "Papa Giovanni", e Martino Introna, responsabile del Laboratorio di Terapia Cellulare "Lanzani"), introdotti dal direttore generale dell'ospedale cittadino, Carlo Nicora, hanno sottolineato come oggi un'altissima percentuale di tumori del sangue sia curabile e, in molti casi, guaribile. La strada verso la sconfitta definitiva della malattia passa innanzitutto attraverso il potenziamento della ricerca, nella quale l'Italia risulta essere il fanalino di coda in Europa. La "Paolo Belli", oltre a finanziare ricercatori, ha iniziato da alcuni anni anche una collaborazione con la Patologia Neonatale, e ha attrezzato alcune unità della nuova Casa del Sole all'ospitalità di bambini molto piccoli, che necessitano di cure costanti, e delle loro famiglie.