-Sono soltanto una cinquantina i Comuni bergamaschi che hanno, per ora, aderito a «Nidi Gratis» di Regione Lombardia. C'è tempo fino alla fine di giugno. Restando così le cose, più della metà dei residenti nella nostra provincia non potrà usufruire dell'azzeramento della retta di nidi e micronidi (pubblici o privati convenzionati) nell'ambito degli interventi introdotti a sostegno della famiglia per favorire una miglior conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei genitori. La delibera regionale permette alle famiglie con figli tra i 3 e i 36 mesi, composta da genitori occupati o che fruiscono di politiche attive del lavoro, con un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, di richiedere la frequenza gratuita dell'asilo comunale. "Una possibilità - sottolineano dalla Cisl - messa in discussione dalla mancata adesione di molti Comuni all'iniziativa". Secondo il sindacato inoltre la 'strategia' dei bonus è sbagliata e servirebbero azioni di contrasto alla povertà decentrate sul territorio gestite direttamente dai Comuni. Sempre secondo la Cisl, da una recente analisi, risulta siano 266 i centri (pubblici e privati) tra nidi comunali o convenzionati, centri prima infanzia, micronido e nidi famiglia, con quasi 6000 utenze registrate nel 2015. E rispetto al bonus c'è perplessità circa l'accesso riservato alle famiglie con residenza continuativa di un genitore da almeno 5 anni in Lombardia.
-Sono soltanto una cinquantina i Comuni bergamaschi che hanno, per ora, aderito a «Nidi Gratis» di Regione Lombardia. C'è tempo fino alla fine di giugno. Restando così le cose, più della metà dei residenti nella nostra provincia non potrà usufruire dell'azzeramento della retta di nidi e micronidi (pubblici o privati convenzionati) nell'ambito degli interventi introdotti a sostegno della famiglia per favorire una miglior conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei genitori. La delibera regionale permette alle famiglie con figli tra i 3 e i 36 mesi, composta da genitori occupati o che fruiscono di politiche attive del lavoro, con un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, di richiedere la frequenza gratuita dell'asilo comunale. "Una possibilità - sottolineano dalla Cisl - messa in discussione dalla mancata adesione di molti Comuni all'iniziativa". Secondo il sindacato inoltre la 'strategia' dei bonus è sbagliata e servirebbero azioni di contrasto alla povertà decentrate sul territorio gestite direttamente dai Comuni. Sempre secondo la Cisl, da una recente analisi, risulta siano 266 i centri (pubblici e privati) tra nidi comunali o convenzionati, centri prima infanzia, micronido e nidi famiglia, con quasi 6000 utenze registrate nel 2015. E rispetto al bonus c'è perplessità circa l'accesso riservato alle famiglie con residenza continuativa di un genitore da almeno 5 anni in Lombardia.