E' stato interprete di diverse correnti del Novecento, dal Futurismo alla Metafisica, e artista discusso per la sua adesione al fascismo della prima ora, strumento con le sue opere del consenso al regime: Mario Sironi, scomparso nel 1961, è protagonista della mostra "Il Volto Austero della Pittura", allestita nella sede della Fondazione Credito Bergamasco fino alla fine di maggio. Una preziosa occasione per concentrarsi sull'immagine pubblica ma anche privata dell'artista sardo, dopo che a lungo il suo legame con il fascismo (mai completamente rinnegato) lo ha posto in una zona d'ombra, lontano dall'attenzione della critica e del pubblico.Continua anche l'iniziativa dei "Grandi Restauri" della Fondazione Creberg: sono presentati tre dipinti provenienti da chiese di Bergamo e un'opera di Giuseppe Vermiglio della collezione Credito Bergamasco.
E' stato interprete di diverse correnti del Novecento, dal Futurismo alla Metafisica, e artista discusso per la sua adesione al fascismo della prima ora, strumento con le sue opere del consenso al regime: Mario Sironi, scomparso nel 1961, è protagonista della mostra "Il Volto Austero della Pittura", allestita nella sede della Fondazione Credito Bergamasco fino alla fine di maggio. Una preziosa occasione per concentrarsi sull'immagine pubblica ma anche privata dell'artista sardo, dopo che a lungo il suo legame con il fascismo (mai completamente rinnegato) lo ha posto in una zona d'ombra, lontano dall'attenzione della critica e del pubblico.Continua anche l'iniziativa dei "Grandi Restauri" della Fondazione Creberg: sono presentati tre dipinti provenienti da chiese di Bergamo e un'opera di Giuseppe Vermiglio della collezione Credito Bergamasco.