A 5 anni dalla chiusura dell' operazione Porta Sud, le Ferrovie pubblicano un nuovo bando. Ora si cercano operatori in grado di preparare un progetto su un' area di oltre 250 mila metri quadrati. Scade il prossimo 18 maggio alle 13 il termine fissato da Sistemi Urbani (società del gruppo Fs) per la presentazione di un masterplan sull' area dello scalo merci di Bergamo che dovrà soddisfare le aspettative ed esigenze di Comune, Provincia e società Fs proprietarie delle aree. Tutto muove dal protocollo d' intesa siglato lo scorso 10 gennaio da Comune, Provincia, Rfi e Sistemi Urbani per la rigenerazione dell' area dello scalo merci, anche alla luce del fatto che il soggetto individuato nel 2008 per questa operazione è stato superato dai fatti e dal tempo. Da qui il protocollo d' intesa del gennaio scorso e l' avviso per un masterplan che diventa la nuova stella polare di un' operazione finora balbettante per diversi motivi. Porta Sud, società nata nel 2004 con il centrodestra di Cesare Veneziani in Comune. Nel 2009 si bandisce un concorso internazionale, voluto tenacemente dall' allora presidente Valerio Bettoni per fare di Porta Sud la sede della provincia. Vince l' archistar giapponese Arata Isozaki. Nel 2009 in Via Tasso arriva Ettore Pirovano, di soldi ne cominciano a girare sempre di meno e il progetto finisce nel cassetto come le ambizioni di Porta Sud, messa in liquidazione a fine 2013. Stiamo parlando di un' area di 252.397 metri quadri e dalla quale le Ferrovie (nelle loro molteplici articolazioni societarie) vorrebbero cominciare a ricavare qualcosina. Ora la palla passa nel campo dei privati, a quegli operatori capaci cioè di «investire risorse proprie, per prendere parte al processo di valorizzazione urbanistica dell' area» si legge nella documentazione. Si valuta anche l'ipotesi di sviluppo per lotti in rapporto alle previsioni del Pgt e alla permanenza di altre proprietà private in zona. E la storia riparte.
A 5 anni dalla chiusura dell' operazione Porta Sud, le Ferrovie pubblicano un nuovo bando. Ora si cercano operatori in grado di preparare un progetto su un' area di oltre 250 mila metri quadrati. Scade il prossimo 18 maggio alle 13 il termine fissato da Sistemi Urbani (società del gruppo Fs) per la presentazione di un masterplan sull' area dello scalo merci di Bergamo che dovrà soddisfare le aspettative ed esigenze di Comune, Provincia e società Fs proprietarie delle aree. Tutto muove dal protocollo d' intesa siglato lo scorso 10 gennaio da Comune, Provincia, Rfi e Sistemi Urbani per la rigenerazione dell' area dello scalo merci, anche alla luce del fatto che il soggetto individuato nel 2008 per questa operazione è stato superato dai fatti e dal tempo. Da qui il protocollo d' intesa del gennaio scorso e l' avviso per un masterplan che diventa la nuova stella polare di un' operazione finora balbettante per diversi motivi. Porta Sud, società nata nel 2004 con il centrodestra di Cesare Veneziani in Comune. Nel 2009 si bandisce un concorso internazionale, voluto tenacemente dall' allora presidente Valerio Bettoni per fare di Porta Sud la sede della provincia. Vince l' archistar giapponese Arata Isozaki. Nel 2009 in Via Tasso arriva Ettore Pirovano, di soldi ne cominciano a girare sempre di meno e il progetto finisce nel cassetto come le ambizioni di Porta Sud, messa in liquidazione a fine 2013. Stiamo parlando di un' area di 252.397 metri quadri e dalla quale le Ferrovie (nelle loro molteplici articolazioni societarie) vorrebbero cominciare a ricavare qualcosina. Ora la palla passa nel campo dei privati, a quegli operatori capaci cioè di «investire risorse proprie, per prendere parte al processo di valorizzazione urbanistica dell' area» si legge nella documentazione. Si valuta anche l'ipotesi di sviluppo per lotti in rapporto alle previsioni del Pgt e alla permanenza di altre proprietà private in zona. E la storia riparte.