Il 75% dei creditori della Pigna si è detto d'accordo con il piano concordatario: il sì arriva a tre giorni dalla scadenza definitiva entro la quale i soggetti cui la storica cartiera di Alzano è debitrice per circa 40 milioni di euro avrebbero dovuto esprimersi in merito alla via d'uscita dalla situazione che ha determinato la crisi dell'azienda. Tra i creditori ci sono banche (ha dato per ora il nulla osta Banco Popolare, e si è in attesa di Ubi e Intesa), società e soggetti privati. La Pigna sta operando in regime di continuità aziendale (lavorano insieme l'attuale dirigenza e il gruppo De Agostini). Lo scorso anno, per la prima volta dopo molto tempo, si è chiuso con il segno più. Notizie positive arrivano anche dal fronte dei lavoratori. Dopo la firma dell'accordo con i sindacati, gli esuberi sono scesi da 75 a 60: una cinquantina di dipendenti ha accettato l'esodo incentivato. Le uscite non avveranno prima del termine della cassa integrazione, previsto per marzo, e saranno seguite da due anni di ammortizzatori sociali, che accompagneranno molti dei lavoratori alla pensione.
Il 75% dei creditori della Pigna si è detto d'accordo con il piano concordatario: il sì arriva a tre giorni dalla scadenza definitiva entro la quale i soggetti cui la storica cartiera di Alzano è debitrice per circa 40 milioni di euro avrebbero dovuto esprimersi in merito alla via d'uscita dalla situazione che ha determinato la crisi dell'azienda. Tra i creditori ci sono banche (ha dato per ora il nulla osta Banco Popolare, e si è in attesa di Ubi e Intesa), società e soggetti privati. La Pigna sta operando in regime di continuità aziendale (lavorano insieme l'attuale dirigenza e il gruppo De Agostini). Lo scorso anno, per la prima volta dopo molto tempo, si è chiuso con il segno più. Notizie positive arrivano anche dal fronte dei lavoratori. Dopo la firma dell'accordo con i sindacati, gli esuberi sono scesi da 75 a 60: una cinquantina di dipendenti ha accettato l'esodo incentivato. Le uscite non avveranno prima del termine della cassa integrazione, previsto per marzo, e saranno seguite da due anni di ammortizzatori sociali, che accompagneranno molti dei lavoratori alla pensione.