Musica, spari, rumori assordanti, sono i suoni ricreati in scena dal vivo da un dj, Gup Alcaro, che per tutto lo spettacolo sta in console abbarbicato su una rampa in agguato sulla scena, a dare un ritmo frenetico a Delitto/Castigo nella versione di Sergio Rubini in scena al Creberg Teatro per la stagione di Prosa della Fondazione Donizetti. Con lo stesso Rubini sul palco c'è anche uno strepitoso Lo Cascio, nei panni del protagonista Rodiòn Romànovic Raskòl'nikov e con loro recitano anche Roberto Salemi e Francesca Pasquini. Due ore filate in cui la storia si dipana raccontata alternativamente in prima persona dal protagonista (Lo Cascio) e da un narratore esterno (Rubini), un effetto straniante che richiama alla dualità che è alla base di tutto la piece. È così dal titolo dove si è tolta la e di congiunzione fra delitto e castigo e lo è soprattutto lo studente protagonista che si sdoppia, tanto da arrivare ad uccidere senza pietà una vecchia usuraia e sua sorella. Un delitto che lo porterà a scendere nelle profondità più nascoste del suo inquietante e sconosciuto io. La forza dello spettacolo è proprio la capacità in crescendo di trascinare lo spettatore dentro la testa di Raskolnikov, la maggiore difficoltà è quella di riuscire a stare lucidi per oltre due ore senza intervallo.
Musica, spari, rumori assordanti, sono i suoni ricreati in scena dal vivo da un dj, Gup Alcaro, che per tutto lo spettacolo sta in console abbarbicato su una rampa in agguato sulla scena, a dare un ritmo frenetico a Delitto/Castigo nella versione di Sergio Rubini in scena al Creberg Teatro per la stagione di Prosa della Fondazione Donizetti. Con lo stesso Rubini sul palco c'è anche uno strepitoso Lo Cascio, nei panni del protagonista Rodiòn Romànovic Raskòl'nikov e con loro recitano anche Roberto Salemi e Francesca Pasquini. Due ore filate in cui la storia si dipana raccontata alternativamente in prima persona dal protagonista (Lo Cascio) e da un narratore esterno (Rubini), un effetto straniante che richiama alla dualità che è alla base di tutto la piece. È così dal titolo dove si è tolta la e di congiunzione fra delitto e castigo e lo è soprattutto lo studente protagonista che si sdoppia, tanto da arrivare ad uccidere senza pietà una vecchia usuraia e sua sorella. Un delitto che lo porterà a scendere nelle profondità più nascoste del suo inquietante e sconosciuto io. La forza dello spettacolo è proprio la capacità in crescendo di trascinare lo spettatore dentro la testa di Raskolnikov, la maggiore difficoltà è quella di riuscire a stare lucidi per oltre due ore senza intervallo.