Fu una violenta folata a far «galleggiare» il Boeing per 2 km. Per questa ragione alle 4 di mattina del 5 agosto il boeing dell Dhal finì l'atterraggio in tangenziale. E' stato depositato il rapporto preliminare dell' Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Una folata di vento a 15 nodi (pari a 27 chilometri orari) quando si trovava a 42 metri d'altitudine, improvvisa e laterale, investì l'aeromobile a 310 gradi, di fatto impedendogli di atterrare come programmato fino a qualche istante prima e facendolo «galleggiare» per circa 2 chilometri sopra la pista di Orio al Serio, a un' altezza tra i 6 e i 9 metri. Quando il Boeing ha toccato terra, aveva una velocità di 290 chilometri orari, ma davanti c' erano soltanto 750 metri prima della fine della pista: per questo l' aereo è finito prima nel prato e poi ha sfondato la recinzione di Orio al Serio (a una velocità di 200 chilometri orari) e si è fermato sulla tangenziale per l' aeroporto. Sono gli esiti del rapporto preliminare dell' inchiesta dell' Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Il rapporto preliminare ricostruisce nei dettagli la dinamica dell' incidente, un atterraggio definito in gergo, «lungo». Investito dall'improvvisa folata, l'aereo è stato «sollevato» e «trascinato» per 14 interminabili secondi, fisso tra i 6 e i 9 metri, senza che il pilota riuscisse a far toccare le ruote a terra. In 14 secondi il velivolo ha percorso 2 chilometri, «galleggiando» (la relazione, che è in inglese, dice che «the aircraft floated») sopra la pista. L' inchiesta è tutt' altro che conclusa: la stessa relazione preliminare contiene indicazioni per futuri accertamenti, tra cui eventuali errori umani, che non possono comunque ancora dunque essere esclusi come concause dell' incidente. Nel frattempo il velivolo è ancora adagiato, anche se in parte smontato, in un prato tra la pista e la tangenziale.
Fu una violenta folata a far «galleggiare» il Boeing per 2 km. Per questa ragione alle 4 di mattina del 5 agosto il boeing dell Dhal finì l'atterraggio in tangenziale. E' stato depositato il rapporto preliminare dell' Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Una folata di vento a 15 nodi (pari a 27 chilometri orari) quando si trovava a 42 metri d'altitudine, improvvisa e laterale, investì l'aeromobile a 310 gradi, di fatto impedendogli di atterrare come programmato fino a qualche istante prima e facendolo «galleggiare» per circa 2 chilometri sopra la pista di Orio al Serio, a un' altezza tra i 6 e i 9 metri. Quando il Boeing ha toccato terra, aveva una velocità di 290 chilometri orari, ma davanti c' erano soltanto 750 metri prima della fine della pista: per questo l' aereo è finito prima nel prato e poi ha sfondato la recinzione di Orio al Serio (a una velocità di 200 chilometri orari) e si è fermato sulla tangenziale per l' aeroporto. Sono gli esiti del rapporto preliminare dell' inchiesta dell' Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Il rapporto preliminare ricostruisce nei dettagli la dinamica dell' incidente, un atterraggio definito in gergo, «lungo». Investito dall'improvvisa folata, l'aereo è stato «sollevato» e «trascinato» per 14 interminabili secondi, fisso tra i 6 e i 9 metri, senza che il pilota riuscisse a far toccare le ruote a terra. In 14 secondi il velivolo ha percorso 2 chilometri, «galleggiando» (la relazione, che è in inglese, dice che «the aircraft floated») sopra la pista. L' inchiesta è tutt' altro che conclusa: la stessa relazione preliminare contiene indicazioni per futuri accertamenti, tra cui eventuali errori umani, che non possono comunque ancora dunque essere esclusi come concause dell' incidente. Nel frattempo il velivolo è ancora adagiato, anche se in parte smontato, in un prato tra la pista e la tangenziale.