Al lavoro 12 ore al giorno, sette giorni su sette a un euro all'ora. Non stiamo parlandoi di gente sfruttata al sud per raccogliere pomodori o di cinesi stipati in qualche magazzino sartoriale. Siamo nella ridente e ricca rubber valley del Sebino, a due passi da Sarnico. La ditta in questione è la Cernigom Group, di Adrara San Martino, azienda nel settore della lavorazione della gomma, dove otto lavoratori andavano in fabbrica senza avere alcun contratto di lavoro. Altri invece lavoravano in nero direttamente portandosi il lavoro in casa. Dieci, dodici ore di lavoro al giorno per racimolare la miseria di 400 euro al mese. Conti alla mano venivano pagati un euro all'ora. La guardia di finanza di Sarnico ha scoperto, nel capannone della Cernigom, un vasto giro di lavoratori irregolari. A giugno le ispezioni al termine delle quali è stata comminata una multa da 84 mila euro e disposto l'obbligo di sistemare per l'intero periodo dell'attività in nero i 26 operai senza contratto, con pagamento dei relativi contributi evasi. L'azienda è stata chiusa e la responsabile legale indagata. Al momento del blitz, nel capannone i finanzieri hanno trovato 8 lavoratori su 17 presenti, sprovvisti di qualisiasi contratto. Uno di questi era anche clandestino ed è stato denunciato. Grazie agli elementi raccolti sono venute a galla altre 18 persone che lavoravano, sempre per conto dell'azienda, totalmente in nero. Nelle loro case a Viadanica, Villongo, Adrara San Rocco, Capriolo, Coccaglio, Rovato e Palazzolo sull'Oglio lavoravano le guarnizioni trasformando la stampata in prodotto finito. Venivano pagati in base al numero di pezzi lavorati, impiegati sette giorni su sette, per arrivare a guadagnare un massimo di 400 euro al mese. L'Ispettorato del lavoro ha chiesto la sospensione dell'attività imprenditoriale, successivamente revocata a seguito della regolarizzazione dei lavoratori e del piano di rientro assicurato per pagare la multa di 84mila euro. Simona Befani
Al lavoro 12 ore al giorno, sette giorni su sette a un euro all'ora. Non stiamo parlandoi di gente sfruttata al sud per raccogliere pomodori o di cinesi stipati in qualche magazzino sartoriale. Siamo nella ridente e ricca rubber valley del Sebino, a due passi da Sarnico. La ditta in questione è la Cernigom Group, di Adrara San Martino, azienda nel settore della lavorazione della gomma, dove otto lavoratori andavano in fabbrica senza avere alcun contratto di lavoro. Altri invece lavoravano in nero direttamente portandosi il lavoro in casa. Dieci, dodici ore di lavoro al giorno per racimolare la miseria di 400 euro al mese. Conti alla mano venivano pagati un euro all'ora. La guardia di finanza di Sarnico ha scoperto, nel capannone della Cernigom, un vasto giro di lavoratori irregolari. A giugno le ispezioni al termine delle quali è stata comminata una multa da 84 mila euro e disposto l'obbligo di sistemare per l'intero periodo dell'attività in nero i 26 operai senza contratto, con pagamento dei relativi contributi evasi. L'azienda è stata chiusa e la responsabile legale indagata. Al momento del blitz, nel capannone i finanzieri hanno trovato 8 lavoratori su 17 presenti, sprovvisti di qualisiasi contratto. Uno di questi era anche clandestino ed è stato denunciato. Grazie agli elementi raccolti sono venute a galla altre 18 persone che lavoravano, sempre per conto dell'azienda, totalmente in nero. Nelle loro case a Viadanica, Villongo, Adrara San Rocco, Capriolo, Coccaglio, Rovato e Palazzolo sull'Oglio lavoravano le guarnizioni trasformando la stampata in prodotto finito. Venivano pagati in base al numero di pezzi lavorati, impiegati sette giorni su sette, per arrivare a guadagnare un massimo di 400 euro al mese. L'Ispettorato del lavoro ha chiesto la sospensione dell'attività imprenditoriale, successivamente revocata a seguito della regolarizzazione dei lavoratori e del piano di rientro assicurato per pagare la multa di 84mila euro. Simona Befani