Carla Fracci se ne è andata in punta di piedi così come aveva trascorso gran parte della sua vita. Ha scritto una pagina di storia della danza classica pur amando fin da piccola il tango argentino. Ha rappresenato il sogno per tante generazioni di piccole aspiranti ballerine calcando i palcoscenici più prestigiosi del mondo, esibendosi con i più grandi da Nureyev a Baryshnikov. La Fraccina , come veniva chiamata per la sua leggiadria, si è spenta a Milano dove era nata 84 anni fa, figlia di un tranviere che la spronò ad inseguire fin da piccina questa sua grande passione. E la sua, fu una carriera brillante, etoile della Scala, il suo nome è diventato emblema della danza oltre i confini italiani. Da Milano a New York ( il New York Times la definì prima ballerina assoluta) .Una volta appese al chiodo le scarpette ha continuato a ballare insegnando e trasmettendo la sua arte alle nuove leve. Anche al liceo coreutico di Bergamo come direttrice artistica. E proprio a Bergamo era nato un sogno, quello di creare un corpo di ballo per il teatro Donizetti al quale la Fracci era particolarmente legata, soprattutto in ricordo dei primi anni della sua carriera che l'ha portata poi ad intrepretare oltre duecento personaggi. Era il 2017, la sua ultima visita al teatro di Bergamo prima del restauro. Carla Fracci ci lascia dunque in eredità questo sogno che ci auguriamo possa diventare presto realtà.
Carla Fracci se ne è andata in punta di piedi così come aveva trascorso gran parte della sua vita. Ha scritto una pagina di storia della danza classica pur amando fin da piccola il tango argentino. Ha rappresenato il sogno per tante generazioni di piccole aspiranti ballerine calcando i palcoscenici più prestigiosi del mondo, esibendosi con i più grandi da Nureyev a Baryshnikov. La Fraccina , come veniva chiamata per la sua leggiadria, si è spenta a Milano dove era nata 84 anni fa, figlia di un tranviere che la spronò ad inseguire fin da piccina questa sua grande passione. E la sua, fu una carriera brillante, etoile della Scala, il suo nome è diventato emblema della danza oltre i confini italiani. Da Milano a New York ( il New York Times la definì prima ballerina assoluta) .Una volta appese al chiodo le scarpette ha continuato a ballare insegnando e trasmettendo la sua arte alle nuove leve. Anche al liceo coreutico di Bergamo come direttrice artistica. E proprio a Bergamo era nato un sogno, quello di creare un corpo di ballo per il teatro Donizetti al quale la Fracci era particolarmente legata, soprattutto in ricordo dei primi anni della sua carriera che l'ha portata poi ad intrepretare oltre duecento personaggi. Era il 2017, la sua ultima visita al teatro di Bergamo prima del restauro. Carla Fracci ci lascia dunque in eredità questo sogno che ci auguriamo possa diventare presto realtà.