Francia, Inghilterra, Spagna e tanti giovani: il restauro della Resurrezione di Cristo, il dipinto del Mantegna scoperto nel maggio scorso negli archivi dell'Accademia Carrara e mai esposto tra i capolavori della galleria, fa il boom di spettatori intorno alla stanza trasparente dove la restauratrice Delfina Fagnani ha lavorato con pazienza certosina per far tornare alla luce i colori originali del dipinto nella sala della pinacoteca. In questo mese e a settembre sarà visibile al pubblico durante il restauro due volte a settimana, il mercoledì e il sabato. Un intervento che sta suscitando grande curiosità: basti pensare che solo nella giornata inaugurale quasi duecento persone hanno assistito ai lavori, al primo passo di un vero e proprio "work in progress" ancora in fase di rodaggio. Il restauro sarà interamente documentato con una telecamera che registrerà tutti i passaggi mentre l'Università della Tuscia compirà nuove indagini ottiche sull'opera. Le offerte di collaborazione non mancano, vista la risonanza avuta dalla scoperta di Giovanni Valagussa, il conservatore della Carrara autore dell'attribuzione.
Francia, Inghilterra, Spagna e tanti giovani: il restauro della Resurrezione di Cristo, il dipinto del Mantegna scoperto nel maggio scorso negli archivi dell'Accademia Carrara e mai esposto tra i capolavori della galleria, fa il boom di spettatori intorno alla stanza trasparente dove la restauratrice Delfina Fagnani ha lavorato con pazienza certosina per far tornare alla luce i colori originali del dipinto nella sala della pinacoteca. In questo mese e a settembre sarà visibile al pubblico durante il restauro due volte a settimana, il mercoledì e il sabato. Un intervento che sta suscitando grande curiosità: basti pensare che solo nella giornata inaugurale quasi duecento persone hanno assistito ai lavori, al primo passo di un vero e proprio "work in progress" ancora in fase di rodaggio. Il restauro sarà interamente documentato con una telecamera che registrerà tutti i passaggi mentre l'Università della Tuscia compirà nuove indagini ottiche sull'opera. Le offerte di collaborazione non mancano, vista la risonanza avuta dalla scoperta di Giovanni Valagussa, il conservatore della Carrara autore dell'attribuzione.