30 anni esatti di una delle partite più importanti e più sentite dell'ultracentenaria storia dell'Atalanta: 20 Aprile 1988, Atalanta-Malines, oltre 30mila spettatori per la gara di ritorno della semifinale di Coppa delle Coppe. Probabilmente la madre di tutte le partite disputate allo stadio di Bergamo, seconda per importanza nella storia dell'Atalanta forse solo alla finale di Coppa Italia del 1963. Era la Cenerentola d'Europa che militava in serie B ma che era rimasta l'ultima a rappresentare quell'anno l'Italia del pallone nelle Coppe: qualificatasi grazie alla finale di Coppa Italia della stagione precedente con Nedo Sonetti - persa contro il Napoli campione d'Italia di Maradona e Giordano allenato dal bergamasco Ottavio Bianchi - la favola nerazzurra passò dalla sfida con i dilettanti gallesi del Myrthir Tydfil, dagli ottavi con i greci dell'Ofi Creta, dai quarti con i temuti portoghesi dello Sporting Lisbona. Dopo la sconfitta per 2-1 dell'andata con momentaneo pareggio nerazzurro di Glenn Stromberg, al termine del primo tempo il calcio di rigore realizzato sotto la Curva Nord da Oliviero Garlini, bomber bergamasco doc di Stezzano, mandava l'Atalanta alla finale di Strasburgo contro l'Ajax. Nella ripresa invece il sogno sfumò con il Malines che ribaltò il risultato bissando il 2-1 ottenuto in Belgio. Un'impresa incompiuta in una serata che resterà per sempre nella memoria di tutti i tifosi come il presidente e l'allenatore di allora, Cesare Bortolotti e Emiliano Mondonico, che oggi non sono più con noi ma il cui ricordo è e sarà indelebile per tutti gli atalantini. Il servizio di Matteo De Sanctis per Bergamo Tv.
30 anni esatti di una delle partite più importanti e più sentite dell'ultracentenaria storia dell'Atalanta: 20 Aprile 1988, Atalanta-Malines, oltre 30mila spettatori per la gara di ritorno della semifinale di Coppa delle Coppe. Probabilmente la madre di tutte le partite disputate allo stadio di Bergamo, seconda per importanza nella storia dell'Atalanta forse solo alla finale di Coppa Italia del 1963. Era la Cenerentola d'Europa che militava in serie B ma che era rimasta l'ultima a rappresentare quell'anno l'Italia del pallone nelle Coppe: qualificatasi grazie alla finale di Coppa Italia della stagione precedente con Nedo Sonetti - persa contro il Napoli campione d'Italia di Maradona e Giordano allenato dal bergamasco Ottavio Bianchi - la favola nerazzurra passò dalla sfida con i dilettanti gallesi del Myrthir Tydfil, dagli ottavi con i greci dell'Ofi Creta, dai quarti con i temuti portoghesi dello Sporting Lisbona. Dopo la sconfitta per 2-1 dell'andata con momentaneo pareggio nerazzurro di Glenn Stromberg, al termine del primo tempo il calcio di rigore realizzato sotto la Curva Nord da Oliviero Garlini, bomber bergamasco doc di Stezzano, mandava l'Atalanta alla finale di Strasburgo contro l'Ajax. Nella ripresa invece il sogno sfumò con il Malines che ribaltò il risultato bissando il 2-1 ottenuto in Belgio. Un'impresa incompiuta in una serata che resterà per sempre nella memoria di tutti i tifosi come il presidente e l'allenatore di allora, Cesare Bortolotti e Emiliano Mondonico, che oggi non sono più con noi ma il cui ricordo è e sarà indelebile per tutti gli atalantini. Il servizio di Matteo De Sanctis per Bergamo Tv.