17 gennaio, Sant'Antonio abate, ma anche la giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Il bergamasco deriva dal latino volgare risalente alla lingua celtica parlata dai Galli, con modifiche in terminologie tedesche lasciate dalle dominazioni dei Longobardi. Per questo è considerato poco comprensibile, perchè possiede una fonetica molto stretta. Si parla non solo in provincia, ma anche nel Cremasco e nei comuni lecchesi della Val San Martino: a seconda delle zone si può diversificare nelle pronunce. Grazie alle migrazioni è parlato anche in alcune comunità del sud del Brasile. In Alta Valle Seriana, invece, resiste una variante chiamata Gaì, la lingua dei pastori del posto. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo Tv con l'intervista al "Padre del Folklore 2018" Aldo Imberti.
17 gennaio, Sant'Antonio abate, ma anche la giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Il bergamasco deriva dal latino volgare risalente alla lingua celtica parlata dai Galli, con modifiche in terminologie tedesche lasciate dalle dominazioni dei Longobardi. Per questo è considerato poco comprensibile, perchè possiede una fonetica molto stretta. Si parla non solo in provincia, ma anche nel Cremasco e nei comuni lecchesi della Val San Martino: a seconda delle zone si può diversificare nelle pronunce. Grazie alle migrazioni è parlato anche in alcune comunità del sud del Brasile. In Alta Valle Seriana, invece, resiste una variante chiamata Gaì, la lingua dei pastori del posto. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo Tv con l'intervista al "Padre del Folklore 2018" Aldo Imberti.