Eh sì, come dimenticarsi della nevicata del 1985. Strano scherzo del destino come oggi il 13 gennaio di trentadue anni fa la nevicata storica che imbiancò tutto il nord d'ìtalia, una pagina di cronaca indelebile nelle memoria, riemersa dai nostri archivi. Bergamo si svegliò avvolta da un candido manto che solo in città raggiunse i 50 centimetri mentre nelle valli tra i 70 centimetri e i due metri a seconda della quota. Furono due giorni intensi tra il 13 e il 15 di gennaio, fiocchi giganti, un paesaggio fiabesco e tanti, tanti disagi. Auto distrutte, tettoie e alberi spezzati, traffico in tilt , interventi ovunque dei vigili del fuco, ma oltre il grande caos, una magia che sembra ai giorni nostri irripetibile.Fu la nevicata del secolo. Dopo 48 ore le strade erano impraticabili, con auto in coda per ore, camion di traverso e autobus bloccati. Anche il treno diretto a Milano dovette fermarsi alla stazione di Treviglio. Fine corsa a causa delle neve. Bella e devastante, la neve costrinse il comune ad un piano di emergenza. Furono reclutati 200 spalatori che, assieme a 100 soldati della Montelungo, tentarono invano di sgombrare i marciapiedi. Per ripulire le strade dei Colli dovette intervenire la Legnano con i suoi cingolati per rompere croste di ghiaccio spesse anche venti centimetri. E poi il gioco, i bambini in festa a lanciarsi palle di neve, slittine e festosi sciatori nello spiazzo di Sant'Agostino . Uno scenario gioioso che fece dimenticare i tanti disagi. Le auto bloccate nei garage, un silenzio inusuale. Una città sospesa, suoni ovattati. Una magia. Mai più come quel 13 gennaio 1985. Paola Abrate
Eh sì, come dimenticarsi della nevicata del 1985. Strano scherzo del destino come oggi il 13 gennaio di trentadue anni fa la nevicata storica che imbiancò tutto il nord d'ìtalia, una pagina di cronaca indelebile nelle memoria, riemersa dai nostri archivi. Bergamo si svegliò avvolta da un candido manto che solo in città raggiunse i 50 centimetri mentre nelle valli tra i 70 centimetri e i due metri a seconda della quota. Furono due giorni intensi tra il 13 e il 15 di gennaio, fiocchi giganti, un paesaggio fiabesco e tanti, tanti disagi. Auto distrutte, tettoie e alberi spezzati, traffico in tilt , interventi ovunque dei vigili del fuco, ma oltre il grande caos, una magia che sembra ai giorni nostri irripetibile.Fu la nevicata del secolo. Dopo 48 ore le strade erano impraticabili, con auto in coda per ore, camion di traverso e autobus bloccati. Anche il treno diretto a Milano dovette fermarsi alla stazione di Treviglio. Fine corsa a causa delle neve. Bella e devastante, la neve costrinse il comune ad un piano di emergenza. Furono reclutati 200 spalatori che, assieme a 100 soldati della Montelungo, tentarono invano di sgombrare i marciapiedi. Per ripulire le strade dei Colli dovette intervenire la Legnano con i suoi cingolati per rompere croste di ghiaccio spesse anche venti centimetri. E poi il gioco, i bambini in festa a lanciarsi palle di neve, slittine e festosi sciatori nello spiazzo di Sant'Agostino . Uno scenario gioioso che fece dimenticare i tanti disagi. Le auto bloccate nei garage, un silenzio inusuale. Una città sospesa, suoni ovattati. Una magia. Mai più come quel 13 gennaio 1985. Paola Abrate