Tra novembre e gennaio già 110 polmoniti sospette . Il dato è certo ed è stato reso pubblico nei documenti che Ats Bergamo e Asst Bergamo Est hanno fornito al consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, che fece una richiesta in Regione di accesso agli atti relativi all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano. Numeri che mostrano con chiarezza l'impennata i polmoniti «sconosciute» già lo scorso dicembre. E ancora più marcata tra gennaio e febbraio prima di domenica 23, giorno in cui il coronavirus è stato individuato ufficialmente in provincia di Bergamo. Prima dei due pazienti scoperti ad Alzano c'erano stati molti ricoveri con diagnosi in codice486: «polmonite, agente non specificato». Centodieci tra novembre e il 23 febbraio. Dati sconcertanti come sottolinea anche il presidente Fontana. Simona Befani
Tra novembre e gennaio già 110 polmoniti sospette . Il dato è certo ed è stato reso pubblico nei documenti che Ats Bergamo e Asst Bergamo Est hanno fornito al consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, che fece una richiesta in Regione di accesso agli atti relativi all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano. Numeri che mostrano con chiarezza l'impennata i polmoniti «sconosciute» già lo scorso dicembre. E ancora più marcata tra gennaio e febbraio prima di domenica 23, giorno in cui il coronavirus è stato individuato ufficialmente in provincia di Bergamo. Prima dei due pazienti scoperti ad Alzano c'erano stati molti ricoveri con diagnosi in codice486: «polmonite, agente non specificato». Centodieci tra novembre e il 23 febbraio. Dati sconcertanti come sottolinea anche il presidente Fontana. Simona Befani