«Ho capito subito, fin da bambino, a 5-6 anni, che la musica era il mio futuro: con il pianoforte è stato amore a primo vista». Claudio Angeleri parla di Bergamo e di musica. Dalla laurea in Architettura, all’insegnamento, fino all’idea di aprire il Centro didattico Produzione Musica. Con una prima passione da cui è nato tutto: «Il jazz». Da qui la nascita del Cdpm: «A Bergamo non c’erano strutture adeguate per accostarsi alla musica a 360 gradi e ho conosciuto tanti musicisti, anche nei miei viaggi negli Stati Uniti, che mi hanno permesso di creare una scuola che vuole essere eccellenza della musica». Lui che suona, ogni giorno, e che ricorda i tanti palcoscenici della sua vita: «Molti hanno segnato la mia carriera, ma l’emozione più grande l’ho vissuta al Donizetti, perchè è il teatro della mia città e io amo Bergamo». E se si parla di musica... «Se dovessi scegliere una musica da suonare, suonerei la mia, perchè nel jazz è importante anche comporre». E lui compone moltissimo: «Per me è come aprire un rubinetto». Anche perchè per Claudio Angeleri è un «bisogno fisico» suonare il pianoforte, «è un incontro con un compagno di vita». Cosa farà da grande? «Quello che faccio ora mi piace e mi diverte molto. Mi piacerebbe dare ancora più spazio ai giovani, il più possibile».E poi un desiderio: «Come io ricordo con affetto e riconoscenza il mio maestro Sala, mi piacerebbe che qualche mio alunno si ricordasse di me, per l’entusiasmo che spero di trasmettere, ogni giorno, con la musica».