LE CORDE DELLA SFERZA
13. 37 E 'l buon maestro: «Questo cinghio sferza
13. 38 la colpa de la invidia, e però sono
13. 39 tratte d'amor le corde de la ferza.
Con il canto XIII Dante e Virgilio raggiungono la seconda cornice nella quale incontreranno gli Invidiosi. Non essendoci anime che possano indicare il cammino, Virgilio si attiene al consiglio di Catone di seguire il sole: è il tema della luce, che fa da sfondo all'incontro con gli Invidiosi, coloro che - accecati da questo peccato - non sono riusciti a guardare con carità i loro simili. I due pellegrini odono delle voci di spiriti volanti che raccontano esempi di carità premiata, la virtù opposta al vizio degli Invidiosi.
Il primo esempio è - come al solito – tratto dalla vita di Maria, la Madre premurosa, preoccupata che il vino del banchetto alle nozze di Cana non venga meno; il secondo è quello dei due amici per antonomasia del mondo classico: Oreste e Pilade, disposti a dare la vita l'uno per l'altro. Il terzo esempio è quello di Gesù che invita i discepoli ad amare anche i nemici: “Amate da cui male aveste”. Virgilio spiega a Dante che in questa cornice ci si purifica dalla tentazione dell'Invidia e che gli esempi di carità che hanno udito dalle voci sono come le cordicelle di una sferza: cordicelle però fatte d'amore.