Le indagini hanno permesso di riscontrare un cospicuo parco-autoveicoli utilizzati per le consegne di stupefacente provvisti di ingegnosi doppi fondi. Infatti la cocaina, la cui provenienza, grazie agli elementi di indagine è stata ricondotta al territorio olandese, veniva trasportata fino alle basi operative individuate in vari appartamenti siti nelle province del nord Italia con l’impiego di «corrieri stranieri» a bordo di autovetture con targhe francesi e tedesche, provviste di vani realizzati ad hoc per il trasporto di ingenti partite di stupefacente, con un quantitativo importato stimabile - grazie ai riscontri investigativi – di oltre 100 chilogrammi così come emerso nel periodo dell’attività.