Vongolopolis e museo dei cappelli
Le Marche più sorprendenti

Con la «MadeinMarche Gallery» a Fermo, «Vongolopolis» a Porto San Giorgio e «Il cappello di paglia« a Montappone ha avuto inizio il viaggio di avvicinamento delle Marche a Expo 2015. Sono le prime tappe del programma «Tipicità Experience».

Con la «MadeinMarche Gallery» a Fermo, «Vongolopolis» a Porto San Giorgio e «Il cappello di paglia« a Montappone ha avuto inizio il viaggio di avvicinamento delle Marche a Expo 2015. Sono le prime tappe del programma “Tipicità Experience”, ideato dalla Regione Marche, che già in primavera aveva scelto la Fiera di Tipicità (organizzata ogni anno a Fermo da Angelo Serri e Alberto Monachesi) come punto di partenza per costruirvi intorno spunti e appuntamenti che sappiano attrarre nelle Marche anche i visitatori di Expo 2015.

Fermo è il punto di partenza del percorso (una quindicina le località consigliate), con la MadeinMarche Gallery all’interno delle Cisterne Romane, un sito monumentale certificato come meta d’eccellenza da Trip Advisor. Un vero e proprio viaggio tra le icone più significative del saper fare marchigiano che non mancherà di fornire spunti ai viaggiatori interessati alle tradizioni, al fashion ed allo shopping aziendale. Ricordiamo che qui è il distretto delle scarpe più belle e costose d’Italia.

Altro distretto è quello dei cappelli a Montappone. Sembra incredibile: piccolo paese al confine della provincia di Fermo verso i Monti Sibillini, conta oltre cinquanta piccole e medie aziende specializzate nella preparazione dei cappelli con tutti i materiali (si iniziò decenni fa con i cappelli di paglia) ed esportati in tutto il mondo. Qui la disoccupazione non si vede. L’antica tradizione della lavorazione della paglia è stata fatta rivivere per le vie del centro storico, fra mestieri e giochi di campagna, musiche, stornelli ad impronta, prodotti tipici e cucina d’un tempo. Nell’occasione, le splendide sale a volta di Palazzo Riccucci hanno offerto la possibilità di assaggiare in anteprima il “Menù del Cappellaio”, che vede protagonista la “iervecella”, varietà di grano utilizzata in passato per confezionare la famosa treccia di paglia, ma adattissima anche per preparare strepitose tagliatelle. Davvero da consigliare una sosta gastronomica alla tavola dei fratelli Riccucci e del loro bravissimo chef Emanuele Senzacqua (www.palazzoriccucci.com).

Da non perdere il Museo del Cappello, di recente inaugurazione, un suggestivo viaggio nel quale c’è spazio anche per “la dolce vita” con il tipico copricapo (originale regalato dalla famiglia) del maestro Federico Fellini.

A Porto San Giorgio, trasformata in Vongolopolis-la città della vongola, il prezioso mollusco è stato protagonista di talk show, degustazioni guidate, laboratori di cucina. Per i turisti più curiosi anche la possibilità di partecipare sul peschereccio alla pesca delle vongole. Nelle Marche si raccolgono e commercializzano il 50 per cento delle vongole italiane. Solo a Porto San Giorgio sono attive più di 30 vongolare, imbarcazioni tipiche, attrezzate per rastrellare e aspirare questi molluschi che vivono nella sabbia a 3-4 metri dal pelo dell’acqua. Le vongole devono avere la lunghezza minima di 2,5 centimetri, altrimenti vengono ributtate a mare. Il Consorzio Vongole Picene, presidente Gerardo Fragoletti, segue un preciso codice di autoregolamentazione e – come ha assicurato l’esperto Corrado Piccinetti - mette sul mercato un quantitativo controllato, così da evitare ogni forma di devastazione del mare.

A celebrare sua maestà la vongola ecco l’accoppiamento in tre primi piatti da favola: con i maccheroncini di Campofilone Igp (in prima fila il presidente del Consorzio, Vincenzo Spinosi), il Brodetto di Porto San Giorgio (che si onora della Denominazione Comunale voluta dallo storico ristoratore Luciano Scafà del David Palace Hotel) e – ospite del gusto a Vongolopolis - il riso Vialone Nano Veronese Igp, rappresentato a Porto San Giorgio dal presidente del Consorzio, Luciano Mirandola e dal produttore e chef Ivano Baschirotto. Un matrimonio destinato a durare se già si pensa ad un piatto interregionale con le tre specialità: per l’Expo potrebbe arrivare sulle tavole dei buongustai di mezzo mondo un “nido di maccheroncini di Campofilone con risotto Vialone Nano alle vongole”.

Tutte le info sul viaggio di Tipicità Experience sul sito www.tipicita.it.

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