Streghe e campanacci
al carnevale in Tirolo

Antiche usanze, grandi sfilate, danze e tradizioni portano stupore ed euforia in tutta la regione del Tirolo austriaco.

I carnevali più attesi sono quelli di Telfs (25 minuti da Innsbruck) e di Imst (45 minuti da Innsbruck), che tornano ciclicamente dopo una lunga pausa, il 2 e 9 febbraio 2020.

Schleicherlaufen di Telfs
Si tiene ogni 5 anni, fa parte del patrimonio culturale Unesco e deve il suo nome agli «Schleicher», figure tradizionali vestite di seta e velluto con enormi campane legate in vita e sofisticate maschere di maglie in fil di ferro (uniche in Tirolo) ornate da cappelli giganti, che possono arrivare a un metro di altezza e pesare anche 10 kg. Caratteristica anche la figura del «Portatore delle lanterne» che indossa un cappello con quattro grandi punte, realizzato con oltre 3.000 granelli di mais. A queste figure si contrappongono i «selvaggi», caratterizzati da orribili maschere di legno e interamente ricoperti di barba ricavata dalle piante. Del corteo fanno parte anche il Gruppo degli Orsi, la banda musicale e i carri. Appuntamento domenica 2 febbraio. Info www.tirolo.com/e-sfilata-telfer-schleicherlaufen

La Imster Schemenlaufen
È una grande sfilata che si tiene ogni tre anni nella piccola cittadina di Imst, caratterizzata dalle maschere «Roller» e «Scheller» che ballano secondo un antico cerimoniale consolidato nei secoli. Queste figure portano grandi campane che pesano circa 30 kg, vestiti colorati, maschere di legno e ricchi copricapi fiorati. Anche le vicine località di Wenns e Tarrenz organizzano sfilate simili. A Tarrenz la locale fabbrica di birra Starkenberg ha lanciato per l’occasione una speciale «Birra del Carnevale» e per la banda musicale del paese è stata scritta un’apposita «Marcia per il Carnevale». Appuntamento domenica 9 febbraio. Info www.tirolo.com/e-sfilata-schemenlaufen-imst.

Il Wampelerreiten a Axams
Si svolge ogni anno. Wampelerreiten significa «cavalcare sulla pancia» ed è un’usanza spettacolare ma anche un po’ rude. Consiste nel combattimento tra gruppi di giovani vestiti con lunghe camicie imbottite di fieno, tanto da sembrare giocatori di rugby ma in gonnella. Appuntamento giovedì 20 febbraio.

I segreti del Carnevale tirolese
Il «mondo ribaltato» del Carnevale tirolese inscena l’eterna lotta tra il bene e il male, tra la primavera luminosa e colorata e l’inverno vecchio e rigido. A simboleggiarla vi è il fatidico scontro tra «i belli», (i «Roller»), ovvero maschere dalle guance rosee, la bocca sorridente e gli occhi dai tratti femminili, e «i brutti», (gli «Scheller»), dalla pelle più scura, la barba e le folte sopracciglia. Le maschere, finemente realizzate da mastri artigiani, contribuiscono notevolmente allo sviluppo dell’arte dell’intaglio del legno in Tirolo. Oggi i pezzi più antichi e più belli ancora esistenti risalgono al 17° e 18° secolo e sono esposti nel Museo dell’Arte Popolare a Innsbruck (www.tirolo.com/a-museo-d-arte-popolare-del-tirolo-e-chiesa-di-corte), e nel Museo del carnevale di Imst (www.tirolo.com/a-casa-del-carnevale).
I protagonisti del Carnevale, insieme alle maschere devono portare anche vivaci e maestosi copricapi, che possono arrivare a pesare anche 12 chili ed essere alti anche più di un metro, abbondantemente ornati di specchietti, piume, paglia, fiori e persino pane da cui pendono ciuffi di nastri multicolori.

L’organizzazione del Carnevale richiede molta preparazione, tempo e dedizione da parte di tutta la comunità, per questo alcune manifestazioni si tengono ciclicamente ogni 5, 4 o 3 anni. Solo gli uomini possono partecipare alle sfilate, per raffigurare con rigida gestualità la «cacciata dell’inverno», mentre le donne sono indispensabili nell’allestimento dei costumi e della scenografia. Info www.tirolo.com/carnevali.

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