Porto Seguro, la culla del Brasile
Cinque secoli di storia e lambada

di Emanuele Roncalli

Se vuoi scoprire le origini del Brasile non puoi che partire da qui. Da Porto Seguro. Sicuro e molto animato, tutt’altro che dormiente. La cittadina è conosciuta come la culla, il luogo di nascita, la levatrice del grande Brasile con una lunga storia alle spalle.

Se vuoi scoprire le origini del Brasile non puoi che partire da qui. Da Porto Seguro. Sicuro e molto animato, tutt’altro che dormiente. La cittadina è conosciuta come la culla, il luogo di nascita, la levatrice del grande Brasile con una lunga storia alle spalle.

È infatti qui che, il 22 aprile 1500, il navigatore portoghese Pedro Alvarez Cabral, scoprì questa Terra del Nuovo Mondo, dopo un lungo peregrinare con un «armada» di 12 navi. Porto Seguro è un piccolo borgo e conta qualche decina di migliaia di abitanti. Grazie al turismo può considerarsi baciato dalla fortuna, pur essendo anch’esso lo specchio di un Paese grande 28 volte l’Italia, nel quale su quasi 160 milioni di abitanti, 80 milioni sono poveri e altri 30 milioni vivono in condizioni ancora più miserabili. Un borgo nel quale, nonostante tutto, si riesce a sopravvivere. Recita un proverbio locale: «Quem nao tem cao, caça com gato» (Chi non ha il cane caccia con il gatto). Ossia si arrangia, come qui fanno più o meno tutti.

La storia della cittadina è tutta nel suo museo (ritratti, carte geografiche ecc.) e attorno alla stele che segna il luogo dove attraccò Cabral, vicino alla quale ci sono anche la chiesa in stile coloniale di Nossa Senhora de Pena e la Casa de Samara, bianche e bordate d’oro, il piccolo Farol da Marinha (faro), il Casario colonial e il Marco do descoprimento. Chi affronta un viaggio per Porto Seguro lo fa soprattutto per il mare, il divertimento e le danze, i balli. È facile trovare infervorati ballerini che improvvisano per le strade danze accompagnati da un violao (chitarra), berimbau (arco di legno con una zucca secca all’estremità) e caixas (piccoli tamburi).

Frotte di appassionati e di turisti si scatenano ogni sera nella lambada nella balera all’aperto all’inizio della Passarela de Alcool o alla Pousada Estrela, nel cuore della città in notti senza fine. Altri gruppetti di giovani si dedicano invece alla capoeira, la spettacolare e impressionante lotta acrobatica, nata come arte marziale tra la popolazione nera di Salvador da Bahia e poi trasformata in danza.

Passando al capitolo spiagge, quelle di Porto Seguro tolgono il fiato. Per raggiungerne alcune si traghetta su un barcone che pullula di venditori. I litorali si snodano al di qua e al di là del rio Burranhém. A sinistra, guardando dal mare, si trovano le praie di Alpaga Fogo, Araçaipe e Delegado, con sabbie fini e bianche e acque tranquille. Più in là, s’ innalza invece il piccolo borgo di Arraial d’Ajuda, un tempo capitale hippy, oggi frequentata per i suoi negozietti di artigianato , animata più di notte che di giorno. La mescolanza di storia e tempi moderni qui è pale, tanto è vero che ad Arraial d’Ajuda anni fa, nasceva anche la lambada, ballo che l’ha resa famosa nel mondo intero.

Ancora più su, verso Trancoso si snodano spiagge selvagge e spettacolari, a tratti deserte.

A destra di Porto Seguro, si incontro le praie di Cruzeiro (e, più in alto, la Cidade històrica), Itacimirin, Curuipe, Mundai e Taperapuà. Tutte con acque calme, sabbia fine, palme e una sfilata di posadas, bar, ristoranti e bagni. Tuttavia, le mas bonitas par naturaleza (le più belle per naturalezza) stanno senza dubbio dall’altra parte. Da Porto Seguro, ma anche da Coroa Vermelha, inoltre è possibile fare escursioni in barca fino all’isola dei coralli, per poi raggiungere le oasi naturali (piscine calde all’interno dell’Oceano) di Coroa Alta e di Recife de Fora. Anche qui, la vacanza va sul «seguro»

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