Maioliche, rocche e arte
nei borghi marchigiani

Giacomo Leopardi, Raffaello e Bramante, Gentile da Fabriano e Federico Barocci, Gioacchino Rossini e Giovanni Battista Pergolesi: i figli più illustri della tradizione culturale delle Marche sono i testimoni di una terra a misura d’uomo.

Giacomo Leopardi, Raffaello e Bramante, Gentile da Fabriano e Federico Barocci, Gioacchino Rossini e Giovanni Battista Pergolesi: i figli più illustri della tradizione culturale delle Marche sono i testimoni di una terra a misura d’uomo, in cui esplorare lentamente i tesori artistici dei borghi e delle città d’arte nella cornice di un paesaggio che ha ispirato poeti, pittori, musicisti.

A disposizione dell’esploratore culturale la rete dei 19 Borghi più belli d’Italia e dei 19 borghi bandiere arancioni del Touring club, le città d’arte di Urbino, Pesaro, Ancona, Macerata, Jesi, Fabriano, Fermo e Ascoli Piceno; la più alta concentrazione di teatri storici d’Italia; ed ancora le aree archeologiche, i musei, gli itinerari artistici (dedicati fra gli altri a Giotto, Crivelli, Lorenzo Lotto, Piero della Francesca), gli itinerari del monachesimo, Loreto e i luoghi della spiritualità.

La prima parte dell’itinerario delle grandi mostre si svolge sull’asse che, dall’Adriatico agli Appennini, collega Senigallia ad Arcevia in mezz’ora di auto.

Fino al 2 novembre Senigallia ospita la mostra «La Grazia e La Luce – La pala di Senigallia del Perugino. Armonia e discordanze nella pittura marchigiana di fine Quattrocento», presso il Palazzo del Duca e la Pinacoteca Diocesana. Fra i capolavori esposti spicca la pala d’altare del Perugino «Madonna col Bambino e Santi», prelevata dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Sempre a Senigallia, fino al 31 agosto si tiene alla Rocca Roveresca la mostra «Lacrime di smalto - Plastiche maiolicate tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento».

Senigallia, famosa per i suoi 13 chilometri di spiaggia di velluto e per il marchio di qualità Bandiera blu, offre oltre alla spiaggia numerosi spunti di visita, in primis la Rocca Roveresca. Oltre la Rocca si apre Piazza del Duca, con la Fontana delle anatre, il Palazzetto Baviera e il Palazzo del Duca. Poco distanti si trovano il Foro annonario, edificio neoclassico a pianta circolare con uno scenografico colonnato, ancora oggi sede del mercato e di eventi, e i Portici Ercolani che costeggiano il fiume Misa con 126 arcate in pietra d’Istria. A completamento della visita del centro storico: il Palazzo comunale, il Palazzo Mastai, il Duomo, la Pinacoteca diocesana e le chiese di S. Martino e della Croce, che conservano preziose opere del Guercino e di Federico Barocci.

Con mezz’ora di auto sulla S.P. 360 in direzione delle Grotte di Frasassi si giunge ad Arcevia, l’antica Rocca Contrada, borgo di impianto medievale posto a 535 m. su uno sperone roccioso che domina la Val Misa fino al mare. In un ideale collegamento con la mostra delle plastiche maiolicate, è possibile percorrere un itinerario alla scoperta della preziosa arte dei Della Robbia, con il fulcro all’interno della Collegiata di S. Medardo. Da Arcevia ci si sposta in circa mezz’ora a Fabriano, città d’arte rinomata per la produzione della carta, che dal 26 luglio al 30 novembre ospita la mostra curata da Vittorio Sgarbi «Da Giotto a Gentile – Pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento».

Presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano, la mostra espone oltre 100 opere tra cui oltre a dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti, codici. La mostra si chiude con alcuni capolavori di Gentile da Fabriano, come la Crocefissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, esposto alla Pinacoteca di Brera, e la raffinata Madonna dell’umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa.

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