Aosta cerca la sua regina
C’è la «Bataille de Reines»

L’arena «Croix Noire» di Aosta è già pronta. Domenica 19 ottobre c’è la finalissima della «Bataille de Reines», uno spettacolo che da oltre mezzo secolo anima le domeniche valdostane

Migliaia di persone - soprattutto turisti - si assiepano entusiaste sulle gradinate in spasmodica attesa di assistere all’evento. È una festa popolare, che risale a secoli fa — secondo alcuni addirittura al 1600 — preceduta da un programma fitto di combattimenti che prevede una ventina di eliminatorie in vari punti della Valle d’Aosta (in primavera, estate e in autunno)prima della finale all’Arena di Aosta.

«Sono battaglie incruente e istintive perle vacche - affermano gli organizzatori - servono a stabilire una gerarchia nel gruppo, eleggendo, in maniera naturale, la regina». Le «Reines» (regine) sono infatti le mucche che, con la loro produzione di latte, già anticamente costituivano l’asse portante dell’economia agricola della Valle d’Aosta.

È chiaro in ogni caso che l’evento fa leva sull’istinto bellicoso insito in alcune razze alpine, come la valdostana pezzata nera e castana e la Hérens del Vallese. Le «Batailles» sono organizzate dagli allevatori, ma al di là dello spirito agonistico che anima la gara, va sottolineata l’importanza in un’ottica di miglioramento della razza bovina valdostana. Senza dimenticare gli aspetti folcloristi e le tradizioni che vengono divulgate agli spettatori. Proprio alle « Batailles de Reines» nel 1858 il poeta dialettale Jean-Baptiste Cerlogne, ha dedicato una poesia «La bataille di vatse à Vertosan».

Se non è possibile assistere alla finalissima, la Valle d’Aosta offre altre due gare assai singolari che vedono protagoniste manze e capre. Sempre di combattimenti si tratta.

Il 26 ottobre si svolge infatti ad Aosta il 18° trofeo della «Bataille de moudzons (Combattimenti tra manze). Il 9 novembre sempre ad Aosta la 17ª finale del Concours Bataille des Chèvres (Battaglia delle capre. Anche qui la lotta si fa dura finchè una delle contendenti (a due a due) cede e si allontana, dopodiché viene eliminata dalla gara. Risulterà così vincitrice quella capra che avrà vinto il maggior numero di avversarie. In palio per le vincitrici gli «tchambis», collari fatti in legno di acero e noce, intarsiati a mano con la tipica campana, più otto premi per ogni categoria. Per tutta la Valle un momento di festa, per i turisti l’occasione per assistere a qualcosa di veramente originale e conoscere un paesaggio verdissimo, punteggiato di fattorie e soprattutto castelli, quasi un marchio di questa piccola grande regione.

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