Alassio, si sverna
fra mare e carrugi

Se a fine Ottocento e primo Novecento furono gli inglesi a valorizzare Alassio come località turistica e a costruire le prime ville dove svernare, grazie al microclima particolarmente mite, oggi sono soprattutto i milanesi, bergamaschi e bresciani a riempire alberghi e residence.

Se a fine Ottocento e primo Novecento furono gli inglesi a valorizzare Alassio come località turistica e a costruire le prime ville dove svernare, grazie al microclima particolarmente mite, oggi sono soprattutto i milanesi, bergamaschi e bresciani a riempire alberghi e residence. A ricordare il periodo inglese ci sono alcuni nomi di vie, una chiesa anglicana sconsacrata, un tennis club dedicato a Daniel Hanbury che lo fondò nel 1923 e anche una «farmacia inglese».

Alassio incanta per la sua lunga spiaggia di sabbia, la passeggiata pedonale lungo il mare, la fila di bar e ristoranti a pochi metri dall’acqua, dove gustare le tante specialità liguri. Arrivano numerosi i pullman dalla Lombardia carichi di anziani che qui vengono a svernare. «L’Eco di Bergamo» è regolarmente in vendita nelle edicole ma se non è la testata giornalistica che hanno tra le mani è la loro parlata a segnalare la presenza degli orobici.

«I bergamaschi – afferma Eugenio Badano, titolare di un albergo affacciato direttamente sul mare nei pressi del bastione di avvistamento del secolo XVI - sono clienti tradizionali e ben graditi. Per questo facciamo pubblicità sul sito de L’Eco ».

Come a Bergamo, anche ad Alassio via XX Settembre è quella dello shopping. Insieme a via Vittorio Veneto dà vita a un caratteristico centro storico chiamato il Budello: un carruggio lungo quasi due chilometri, parallelo al mare, stretto tra antiche case e con oltre 200 moderni negozi.

Alassio è famosa anche per il Muretto, di fronte al municipio, in via Dante, in corrispondenza dello storico Caffè Roma, locale della famiglia Berrino, sul cui palco si esibirono i nomi più famosi dello spettacolo. Il Muretto nacque nel 1953, ideato da Mario Berrino (deceduto nel 2011, fu anche ottimo pittore) e dallo scrittore americano Ernest Hemingway, frequentatore abituale del «Roma». Fu proprio Hemingway a firmare la prima piastrella sul muretto. Nello stesso anno nacque il concorso di Miss Muretto, atteso appuntamento dell’estate. Il Muretto ospita oggi oltre mille piastrelle con le firme autografe di personaggi famosi della cultura, dello spettacolo e dello sport. Non mancano le presenze bergamasche. C’è la piastrella con l’autografo della campionessa di sci Lara Magoni, Miss Muretto nel 1996. Altre piastrelle sono firmate da Paoletta Magoni, Giulio Bosetti, Felice Gimondi, Pierino Baffi. Altre ricordano l’amicizia tra Alassio e i Comuni di Gorno, Osio, Chiuduno, Caravaggio e Masano, i santuari della Valle del Riso, l’associazione pensionati di Palosco, l’Avis dell’Alta Valle Brembana.

Alassio è anche l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli Innamorati. Ha ottenuto il riconoscimento ufficiale il 4 ottobre 2007. A ricordare che Alassio è la città degli innamorati sul Muretto ci sono la riproduzione in ceramica dei famosi «Les amoureux» di Raymond Peynet e la cassetta della posta del concorso «la più bella lettera d’amore». Ogni anno, le più belle missive d’amore che giungono da tutta Europa vengono premiate il 14 febbraio, giorno di San Valentino.

Una leggenda narra che Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, amasse Aleramo, un giovane coppiere di corte e che l’imperatore non fosse contento di questo amore così poco regale. I due innamorati, fuggiti dopo essersi uniti in matrimonio, posero la loro dimora alle falde del monte Tirasso che sovrasta Alassio. Nel luogo dove i due innamorati si erano stabiliti sorse poi una città, che in onore della principessa Adelasia fu chiamata Alaxia. Da cui appunto Alassio

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