Viaggi e turismo
Giovedì 21 Maggio 2009
Monaco, dall'aeroporto «ipertecno»
alla natura del Parco dell’Altmuhltal
Un aeroporto-immagine, quello di Monaco, per tutta la Baviera. Non solo ne è la porta d’ingresso naturale per chi arriva dall’Italia con i voli Lufthansa o del partner Air Dolomiti, ma nei suoi spazi interni ed esterni tutto o quasi rimanda alla storia ed all’economia di questa regione leader in Europa per Pil procapite e per benessere diffuso. Certo, la crisi attanaglia anche la Locomotiva d’Europa, ma dentro l’hub della città della Bmw e dell’Oktoberfest tutti i problemi scatenati dalla recessione, almeno per qualche ora, sembrano sospendersi davanti all’esempio di come sia possibile progettare uno scalo aereo davvero a misura d’uomo. Non è solo questione di funzionalità e precisione di tempi e servizi – siamo comunque nel cuore della modernità tedesca –ma anche di mentalità e persino di fantasia. In pochi altri hub europei, ad esempio, puoi rilassarti in una delle ipertecnologiche aree comuni adibite al riposo e alla sosta anche se non viaggi in prima classe.
E difficilmente puoi trovare un’offerta così ampia e variegata di luoghi per il ristoro: oltre 40 ristoranti con cucina regionale e internazionale a tua disposizione distribuiti lungo tutto il Terminal 2 dove ad ogni passo incontri salette per fumatori, distributori di giornali e bibite gratuiti, postazioni per telefonare o connetterti ad Internet in wi-fi, senza parlare dell’area shopping tra le più fornite per un aeroporto europeo. La hall centrale è interamente realizzata in vetro e Lufthansa, che ha direttamente progettato e finanziato questa parte dello scalo, può oggi mettere a disposizione dei passeggeri in arrivo o in transito a Monaco ben 3.700 metri quadrati di salette per la clientela d’affari, tra cui la nuovissima first class lounge, uno spazio esclusivo di 860 mq con sale da bagno e docce-wellness. L’area esterna dello scalo, dove le palazzine dell’Audi sembrano voler rubare immagine e spazio alla pubblicità della Bmw, si allarga attorno ad una piazza che replica l’offerta di negozi, birrerie e ristoranti della zona interna, tripudio di tecnologie ed innovazione.
Ma proprio da questa zona può cominciare anche un secondo viaggio, quello verso il cuore della Baviera dove cultura, paesaggi ed enogastronomia la fanno da padroni. Una delle mete alternative, per chi ama la vacanza verde, è il Parco naturale dell’Altmuhltal, un centinaio di kilometri a Nord di Monaco. Quasi un mondo a parte, immerso completamente nel verde della natura, tra piccoli borghi e castelli, vestigia romane e villaggi contadini che si alternano ai palazzi rinascimentali delle città barocche e alle rocche fortificate che dominano le vallate. Il parco è stato istituito negli anni Ottanta, è protetto dall’Unesco e lungo una parte del suo territorio scorrono le placide acque del Danubio che prima di sfociare nel Mar Nero deve ancora percorrere quasi duemila chilometri. Siamo nella patria del cicloturismo e dell’escursionismo, tra campi di luppolo e boschi di faggi e brughiere di ginepro, ma anche delle gite in battello sul canale del fiume Altmuhl, che dà il nome a tutto il Parco e che è una delle mete interne più frequentate dagli amanti della canoa. Il paesaggio fa da sfondo, non ti abbandona mai, ma è nei borghi storici della zona – come quello di Eichstatt – che la Baviera dell’imperatore Ludwig e dei principi-vescovi mostra tutti i suoi capolavori architettonici. Eichstatt sorge quasi al centro del Parco naturale e le sue attività pulsano attorno alla splendida Residenzplatz barocca progettata nel Seicento dall’architetto italiano Gabriele de Gabrieli. Due le tappe d’obbligo per i buongustai: l’Hotel Adler (www.adler-eichstaett.de) e il ristorante gourmet Domherrnhof dove Theresa e Rupert Waldmuller reinventano i piatti della tradizione locale senza abbandonare i segreti della migliore cucina del territorio. Il tutto in un palazzo del Settecento. Sempre ad un centinaio di chilometri da Monaco, questa volta tra Ingolstadt e Regensburg, si cambia tema della vacanza in Baviera raggiungendo Bad Gogging, stazione termale di origini romane con 15 vasche interne ed esterne e tutta una serie di trattamenti specializzati nella prevenzione e nella cura delle malattie reumatiche e alle articolazioni. L’impianto termale, recentemente ampliato e rinnovato, è collegato con l’hotel The Monarch (www.monarchbadgoegging.com), un quattro stelle in fase di rilancio anche come centro congressuale e spa. Bad Gogging, infine, è il luogo ideale per scoprire le spettacolari gole che si aprono alla vista lungo la navigazione del Danubio, sino al monastero Benedettino di Weltenburg, dove si produce una delle migliori birre del mondo. La Baviera più nascosta e affascinante.
Daniele Vaninetti
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