Viaggi e turismo
Domenica 02 Dicembre 2012
Inverno a Cipro
golf e archeologia
di Susanna Pesenti
L'inverno a Cipro è nuotare nel mare della spiaggia delle tartarughe. Quando la piccola baia affondata nella macchia mediterranea è deserta, ma sulla sabbia si vedono tante piccole impronte che corrono verso l'acqua.
di Susanna Pesenti
L'inverno a Cipro è nuotare nel mare della spiaggia delle tartarughe. Quando la piccola baia affondata nella macchia mediterranea è deserta, ma sulla sabbia si vedono tante piccole impronte che corrono verso l'acqua. La spiaggia, compresa nel parco nazionale della magnifica penisola di Akamas, è luogo di riproduzione protetta delle caretta caretta che qui vengono a deporre le uova. Ma tutta la zona, di un'aspra bellezza e di acque limpide, è da scoprire: si può percorrere a piedi o in mountain bike, lungo i sentieri che la collegano alla sezione cipriota del Sentiero Europeo E4. Ma esistono anche sterrati più ampi, percorribili in fuoristrada, magari guidati da Georghios dell'agenzia Calliope, singolare personaggio che alla perfetta conoscenza dei luoghi unisce competenze botaniche, ornitologiche e gastronomiche e offre escursioni su misura.
L'autunno e l'inverno sull'isola, soleggiati ma non più afosi, con poche giornate di pioggia, sono la stagione dei trekking da villaggio a villaggio, premiandosi alla fine con l'arrivo in qualche spa o alle sorgenti solforose di Aghi Anargyri, con le terme ricavate in un vecchio convento. Capoluogo della regione è Pafos, sito Unesco a tre ore di volo da Orio con voli Ryanair punto di partenza ideale per scoprire l'incantevole isola di Afrodite e la sua storia complessa e difficile.
Tra gli sport di terra, la regione di Pafos ha scelto di sviluppare il golf, costruendo un distretto dove nel raggio di pochi chilometri si concentrano i quattro migliori campi a diciotto buche dell'isola: il Minthis Hills Golf Club realizzato nel 1994 su disegno di Donald Steel; il Secret Valley Golf Club, l' Aphrodite Hills Golf Club tutti all'altezza delle competizioni internazionali, collegati a strutture ricettive di qualità ma estremamente flessibili nelle opzioni.
Notevole è il nuovissimo Elea Golf Club (eleaestate.com) appena arretrato dalla costa ma in vista del mare, a dieci minuti di auto dall'aeroporto di Pafos, che può essere frequentato anche solo come club (soluzione ideale per chi non vuole rinunciare alla spiaggia). Senza dimenticare che sui monti Trodos d'inverno nevica e in una sola giornata può capitare di passare dagli sci alla nuotata in mare.
La cifra "ecologia con stile" è scelta dalla ricettività di alta fascia (che però diventa accessibile da novembre a marzo) come la catena Thanos presente sull'isola con strutture di suggestione diversa, dal design contemporaneo di Almyra affacciata sul porticciolo di Katopafos, al lusso totale di Anassa, affacciata su una baia riparata. Ma è anche un contrassegno dell'ospitalità nelle case e nei B&B dell'entroterra.
Pafos è anche un punto di riferimento per gli amanti dell'archeologia: i mosaici romani delle case di Dionisio, Teseo e Aion; le Tombe dei Re, mausolei a colonne scavate nell'arenaria di epoca tolemaica, l'Odeon e, verso Lemesos, i resti di Kourion con il teatro affacciato sul mare e la villa romana dai mosaici eccezionali come quelli di Piazza Armerina.
La chiesa di Panagia Chrysopolitissa del XII secolo con la basilica paleocristiana e la colonna dove secondo la tradizione fu flagellato San Paolo, fa parte dell'itinerario internazionale segnalato della «Strada di San Paolo» lungo le tracce dell'apostolo e dei suoi compagni (Barnaba era di Cipro) partiti nel 45 d.C. per predicarei ll Vangelo nel Mediterraneo.
A Pafos, durante il primo viaggio, Paolo convertì il governatore romano Sergius del quale la tradizione ha conservato la casa, con i mosaici più raffinati del Mediterraneo Orientale, Poi, se fra sport e cultura cresce l'appetito, la gastronomia dell'isola offre il meze, convivio fatto di una serie infinita di piatti di pesce carne, verdura, uno diverso dall'altro, accompagnato da salse e stuzzichini, da gustare lentamente, conversando e scambiandosi l cibo. Venuto dalla Persia, il meze è stato adottato dai ciprioti adattandosi perfettamente ai ritmi dolcemente sensuali dell'isola, nutriti da una natura che offre tutto, dalle banane tropicali alla cacciagione dei monti Trodos. Tra le specialità da portare a casa il formaggio di capra Hallumi da cuocere alla brace.
Un meze perfetto è alla Taverna dei Sette San Giorgio, dove l'ottavo è il proprietario, vero oste delle meraviglie. E, da portare a casa, l'insaccato di carne di capra seccata, il dolce di noci e pasta di mosto, e naturalmente i Lukumi, i quadretti di gelatina aromatica comuni in tutto il Mediterraneo ma dei quali la fabbrica familiare Afrodite rivendica la ricetta originale e segreta.
www.turismocipro.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA