Terzi: ma Nembro e Pradalunga
che c’azzeccano con Bergamo?

La Grande Bergamo torna nell’agenda politica. La proposta della Provincia e l’appello di Gori ai sindaci della nuova area omogenea fanno discutere. Così come anche i nuovi confini, che non convincono tutti, come il sindaco di Albino

Nella nuova area omogenea individuata intorno al capoluogo, rientrano anche i paesi della bassa Val Seriana. Un’anomalia geografica, che trova parziale giustificazione nella suddivisione degli ambiti territoriali. E così Alzano, Nembro e Pradalunga, paesi vessillo dell’identità seriana, finirebbero a far parte della Grande Bergamo.

Ma i confini proposti hanno lasciato più di una perplessità in valle. E a farsene portavoce è Fabio Terzi, sindaco di Albino. Se può comprendere lo smarcarsi dalla Valle Seriana di Alzano Lombardo, Torre Boldone, Ranica e Villa di Serio è sicuramente meno propenso a far tesoro delle ragioni di Nembro e Pradalunga.

«Intendiamoci, con questi miei colleghi, ogni giorno, intessiamo proficue relazioni intorno alle tante problematiche amministrative anche se, pur rispettando le loro valutazioni e non volendo fare i conti in tasca nessuno, credo che abbiamo perso qualcosa, in termini di servizi all’avanguardia (come il servizio bibliotecario e i servizi sociali). Servizi che non troveranno nella Grande Bergamo. Forse andranno a star meglio sul fronte dei trasporti».

«Ognuno fa le sue scelte e non mi permetterei mai di criticare i colleghi sindaci di Nembro e Pradalunga. Fossi stato in loro, però, non avrei abbracciato la Grande Bergamo» ha detto il sindaco di Albino.

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