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Cronaca / Valle Seriana
Venerdì 08 Maggio 2020
Raoul Bova ad Alzano con la Croce Rossa
«Grazie volontari, mi avete contagiato con l’amore»
Così Raoul Bova, nella giornata di venerdì 8 maggio è arrivato ad Alzano Lombardo insieme al presidente Francesco Rocca per ringraziare «la prima linea lombarda» in occasione della giornata Mondiale della Croce Rossa.
A un certo punto, fare l’ambassador non gli è bastato più: ha messo la divisa ed è sceso in strada, con gli altri volontari, a portare pasti alle persone senza fissa dimora e a fare tutto ciò che serviva, facendo sentire a chi sale sulle autoambulanze «la vicinanza del mondo dello spettacolo che non si limita a farsi selfie sul divano con la maglietta della Croce Rossa». Così Raoul Bova, nella giornata di venerdì 8 maggio è arrivato ad Alzano Lombardo insieme al presidente Francesco Rocca per ringraziare «la prima linea lombarda» in occasione della giornata Mondiale della Croce Rossa.
«Avevo iniziato a collaborare con loro dai tempi del terremoto di Amatrice per la raccolta fondi, e all’inizio di questa emergenza ho messo a disposizione - dice all’Ansa - la mia masseria in Puglia, poi ho cercato di fare qualcosa attivamente, avevo voglia di aiutare e sono stato accolto a braccia aperte, la Croce Rossa mi ha dato la possibilità di entrare in questa grande famiglia, mi ha aiutato ad aiutare».
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«Volevo fare, ma non sapevo quale fosse la cosa migliore, magari metti la tua immagine, il tuo lavoro a servizio di qualcosa e poi non si sa come va a finire, ora non si sapeva con chiarezza quale fosse il modo migliore e io ho cercato di farlo nel modo permesso». Così l’attore si è dato da fare consegnando pasti, entrando nella cittadella della solidarietà Better Shelter. «Il lavoro non è stato per forza portare da mangiare, ma più di ascolto e accoglienza, spesso mi sono accorto - nota Bova - che molti hanno soprattutto bisogno di non sentirsi soli, abbandonati».
Da questa esperienza, è nato il desiderio di raccontare in una serie tv «questi eroi delle emergenze, questi volontari di tutte le età dal cuore immenso, pronti ad aiutare». «Il pensiero - aggiunge - è rendere concreto, lasciare un documento persistente nella memoria del valore umano della Croce Rossa».
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«L’idea di raccontare le vite dei volontari è partita da me e dal presidente Rocca, la stiamo scrivendo, per ora non c’è nulla di deciso» se non l’ingresso nella grande schiera dei volontari: “Volevo far parte della vostra famiglia. Oggi - ha detto Raoul ai colleghi della prima linea lombarda - sono qui per applaudirvi. Mi avete contagiato con l’amore».
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